Compensazioni, una stretta che aumenta i costi per tutti
Con la nuova stretta sulle compensazioni inserita nell’ articolo 3 del Dl 50/2017 arriva un ulteriore aggravio di costi per imprese e professionisti. Le novità che sono destinate ad impattare in modo significativo, sull’operatività di tutti i giorni, sono essenzialmente due e riguardano in particolare:
■l’obbligo di apposizione del visto di conformità nelle dichiarazioni dei redditi, Iva e Irap per l’utilizzo in compensazione orizzontale dei crediti fiscali che scende da 15mila a 5mila euro;
■le modalità di invio dei modelli di pagamento F24 che contengono compensazioni.
Le nuove regole entrano in vigore da subito e dunque con riferimento alle dichiarazioni che saranno spedite quest’anno (modello Redditi e Irap 2017) in relazione ai crediti maturati nel 2016. È facile immaginare, dunque, che vista l’esiguità della nuova soglia (5mila euro) saranno molte di più le dichiarazioni per le quali vi sarà l’obbligo di apposizione del visto di conformità rispetto allo scorso anno.
La norma, peraltro, prevede un limite unico che vale per tutti i contribuenti, finendo di fatto per ostacolare imprese e professionisti di piccole dimensioni, ma non solo, perché anche i privati che vorranno compensare sopra quota 5mila euro, dovranno sostenere un onere aggiuntivo legato al costo del visto di conformità per poter legittimamente utilizzare i crediti maturati.
Analoghe considerazioni possono essere fatte con riferimento alle modalità di presentazione dei modelli di pagamento F24.
Per i soggetti titolari di partita Iva viene, infatti, introdotto un obbligo generalizzato per le compensazioni di Iva, imposte sui redditi, Irap, ritenute, addizionali, imposte sostitutive e crediti di imposta da indicare nel quadro RU, di utilizzo dei canali telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate.
Tale obbligo sussiste per qualsiasi somma oggetto di compensazione e questo indipendentemente dal fatto che l’imposta che si va a compensare sia o meno oggetto di visto in dichiarazione.
Detti soggetti, pertanto, per le imposte sopra specificate, non potranno più compensare i crediti inviando il modello di pagamento tramite home banking. Per gli stessi non resta dunque che abilitarsi direttamente a Fisco on line, oppure conferire incarico ad un professionista abilitato, affinché costui provveda per loro conto all’invio dei modelli di pagamento con un ulteriore aggravio di costi.
La manovra correttiva - Dl 50/2017