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Concordato preventivo biennale, criticità giuridiche in attesa del decreto correttivo

di Filippo Cicognani

N. 30

settimana-fiscale

Il concordato preventivo biennale, introdotto nel mese di febbraio 2024 come uno dei perni della riforma fiscale, rappresenta una misura attesa, che il decreto istitutivo ha configurato come uno strumento di accertamento preventivo su base volontaria destinato alle attività economiche di piccole e medie dimensioni senza che vi sia associata, almeno allo stato attuale, una riduzione della tassazione. Per la numerosa platea dei contribuenti interessati e per le sue implicazioni sistematiche, la disciplina pare al momento incompleta ed incerta, ma soprattutto in ritardo per consentirne la consapevole applicazione con effetto a partire dal 2024. Le metodologie alle quali la legge rinvia sono state approvate solo di recente, ma con atti regolamentari e il decreto correttivo all'esame del Parlamento affronta, almeno nel testo approvato dal Governo, solo alcune delle criticità del nuovo istituto.

Il concordato preventivo biennale nel quadro della riforma del sistema fiscale

Il concordato preventivo biennale, a lungo annunciato come uno dei perni della riforma fiscale in atto, è stato introdotto con l’articolo 6 e ss. del Dlgs 12 febbraio 2024, n. 13.

Nonostante che l'idea di una tassazione concordata possa indurre i contribuenti ad attendersi una tassazione più mite rispetto a quella ordinaria, il nuovo istituto non prevede...

  • [1] Lo Schema di decreto legislativo «Disposizioni integrative e correttive in materia di regime di adempimento collaborativo, razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari e concordato preventivo biennale» approvato dal Governo il 20 giugno 2024 come Atto del Governo (A.G.) sottoposto a parere parlamentare n. 170 attualmente all'esame della Commissione finanze della Camera dei Deputati ha per oggetto integrazioni e modifiche al Dlgs 12 febbraio 2024, n. 13 e dovrebbe introdurre una flat tax ad aliquota ridotta sul reddito incrementale oggetto di concordato (si veda Mobili – Parente, Concordato, blindato lo sconto. Redditometro per grandi evasori, ne Il Sole 24 Ore, 11, luglio 2024, p. 25).

  • [2] V. gli articoli 6 e 7, comma 1, 14, 24, 27, Dlgs n. 13/2024 che connotano con la "biennalità" il concordato preventivo in esame e che devono intendersi implicitamente richiamati dagli articoli 12, comma 1, 13, 19, 20, 22 e 26 dello stesso decreto.

  • [3] V. l'articolo 3, comma 1, lett. d) dello Schema di decreto integrativo e correttivo all'esame del Parlamento, che prevede l'aggiunta delle lettere b-bis), b-ter) e b-quater) all'articolo 11 del Dlgs n. 13/2024. Il successivo articolo 3, comma 3, lett. h) estende le cause di esclusione di cui alle suddette lett. c-ter) e c-quater) ai contribuenti in regime forfetario inserendole nell'articolo 21, comma 1, Dlgs n. 13/2024 dopo la lett. b), rispettivamente come lett. b-bis) e b-ter).

  • [4] V. l'articolo 15, comma 1, Dlgs n. 13/2024 per il quale il reddito derivante dall'esercizio di arti e professioni rilevante ai fini delle imposte sui redditi «proposto al contribuente ai fini del concordato» è "individuato" con riferimento all'articolo 54 del Tuir. Analogamente, l'articolo 16 dello stesso decreto stabilisce che il reddito d'impresa «proposto al contribuente ai fini del concordato» è "individuato" in riferimento all'articolo 56, 66 o 83 del Tuir a seconda del tipo di contribuente.

  • [5] V. l'articolo 3, comma 1, lett. d) dello Schema di decreto integrativo e correttivo all'esame del Parlamento.

  • [6] V. l'articolo 3, comma 1, lett. e), n. 1) dello Schema di decreto integrativo e correttivo all'esame del Parlamento.

  • [7] V. l'articolo 3, comma 1, lett. e), n. 1) dello Schema di decreto integrativo e correttivo all'esame del Parlamento che richiama gli articoli 59 e 89 del Tuir.

  • [8] L'articolo 17, Dlgs n. 1/2024 richiama gli articoli 5-bis e 8 del Dlgs 15 dicembre 1997, n. 446 ai quali l'articolo 3, comma 1, lett. f) dello Schema di decreto integrativo all'esame del Parlamento aggiunge l'articolo 10 dello stesso decreto.