Adempimenti

«Condono anche per gli omessi versamenti»

di Federica Micardi

Il decreto fiscale per essere più “equo” dovrebbe estendere la possibiltà di condono anche agli omessi versamenti, agli avvisi bonari e a chi si è visto chiedere dalle Entrate ulteriori documenti ed è in attesa di un “responso”.

È quanto hanno chiesto i commercialisti durante l’audizione di ieri alla Commissione finanze del Senato per la conversione del Dl fiscale 119/2018 pubblicato in Gazzetta il 23 ottobre. «Sui versamenti - spiega Maurizio Posta, delegato insieme a Gilberto Gelosa alla fiscalità per il Consiglio nazionale dei commercialisti - se il carico è arrivato all’agente della riscossione entro il 31 dicembre 2017 è sanabile altrimenti no e questo ci sembra un’ingiustificata sperequazione». Peraltro i commercialisti chiedono anche che la data sia portata al 24 ottobre 2018 come per gli altri condoni contenuti nel Dl.

Tra le proposte avanzate c’è anche quella di consentire l’accesso ai condoni a chi ha fatto la dichiarazione ma non è riuscito a versare il dovuto; nell’attuale versione, infatti, il Dl 119/2018 permette di sanare l’omessa o insufficiente dichiarazione ma non l’omesso versamento.

Un’altra richiesta riguarda la possibilità di compensare i debiti con eventuali crediti fiscali, operazione per ora consentita nella sola rottamazione ter e per i soli crediti certificati della Pa. I commercialisti chiedono che sia estesa a tutte e nove le sanatorie.

Altro tema sollevato dalla categoria è quello egli enti locali. Per i commercialisti andrebbe loro consentito di estendere la sanatoria ai tributi di loro competenza - come accaduto in precedenti condoni - facoltà prevista solo per la rottamazione ter e se l’ente locale ha affidato la riscossione dei tributi all’agenzia delle Entrate.

Nel documento presentato si chiede, in merito all’integrativa speciale, di «specificare meglio le modalità di calcolo della doppia soglia a cui è subordinata la possibilità di avvalersi della dichiarazione integrativa speciale».

Si tratta perlopiù di interventi tecnici ed equitativi che mirano a risolvere anche alcune discriminazioni.

Non poteva mancare, infine, un riferimento alla fattura elettronica: i commercialisti tornano a ribadire la necessità di un avvio scaglionato e chiedono - come già anticipato sul Sole 24 Ore il 25 ottobre scorso - che la sospensione delle sanzioni sia prevista per un anno e non solo per 6 mesi.

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