Cooperative compliance, primo round fino al 2019
Il termine della fase di prima applicazione del regime di
Probabilmente la prima fase di applicazione del regime resterà limitata alla ristretta cerchia di contribuenti che allo stato attuale possono richiedere l’accesso:
■soggetti con volume di affari o di ricavi non inferiore a 10 miliardi di euro;
■ soggetti con volume di affari o di ricavi non inferiore a un miliardo di euro e che abbiano presentato istanza di adesione al progetto pilota;
■ indipendentemente dal volume di affari o di ricavi conseguito, i contribuenti che mostrino la volontà di adeguarsi alla risposta all’interpello sui nuovi investimenti al Dlgs 147/2015 (senza che sia necessario aver completato l’investimento).
In base all’articolo 7, comma 4, Dlgs 128/2015 entro la fine dell’anno scorso doveva essere emanato il decreto del Mef con cui fissare il termine della prima fase di applicazione del regime, ora stabilita alla fine del 2019. Sembra verosimile a questo punto che fino a tale scadenza l’amministrazione si concentrerà sulla gestione delle richieste pervenute nel contesto dell’attuale assetto normativo. L’ulteriore e atteso provvedimento che dovrebbe ampliare la platea dei potenziali beneficiari a tutti i «grandi contribuenti» con volume d’affari superiore ai 100 milioni, potrebbe quindi slittare al 2020.
Invero l’estensione della facoltà di accesso al regime rappresenta la principale, ma non l’unica tra le misure che sarebbero necessarie per il vero decollo dell’istituto.
I benefici previsti per chi aderisce (dimezzamento dei termini di risposta alle istanze di