ApprofondimentoControlli e liti

Crediti di imposta inesistenti e non spettanti, luci e ombre sui nuovi elementi distintivi

di Giosuè Manguso e Matteo Chionchio

N. 27

settimana-fiscale

Con il Dlgs 14 giugno 2024, n. 87, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 giugno 2024 è stata approvata la riforma del sistema sanzionatorio, apportando qualche modifica, rispetto al testo approvato in via preliminare lo scorso febbraio, alle ipotesi rappresentative dei crediti di imposta inesistenti e non spettanti. L'obiettivo perseguito dal legislatore è un maggior rigore e chiarezza nella distinzione tra le predette fattispecie. L'intento è stato parzialmente raggiunto. Alcune fattispecie sono state specificamente categorizzate. Rimane però una significativa zona grigia, causata dalla problematica sovrapposizione della fattispecie di inesistenza, per assenza dei requisiti oggettivi o soggettivi, con quella di non spettanza nell'ipotesi di crediti fondati «su fatti non rientranti nella disciplina attributiva del credito per difetto di ulteriori elementi o particolari qualità richiesti ai fini del riconoscimento del credito».

Premessa

Il legislatore della riforma fiscale ha delegato il Governo affinchè, in sede di revisione del sistema sanzionatorio tributario, amministrativo e penale, introducesse «in conformità agli orientamenti giurisprudenziali, una più rigorosa distinzione normativa anche sanzionatoria tra le fattispecie di compensazione indebita di crediti di imposta non spettanti e inesistenti» (articolo 20, comma 1, lettera a), n. 5, legge 9 agosto 2023, n. 111).

A dire il vero si fa un po' di fatica a identificare l'orientamento...