Dividendi esteri, acconti con il previsionale a rischio sanzioni
L’
Rol e dividendi esteri
La deducibilità degli interessi passivi da parte delle società di capitali è consentita, dall’esercizio 2008, nei limiti del 30% del risultato operativo lordo (Rol) del conto economico, aggregato nel quale non sono come noto compresi, neppure per le holding industriali, i proventi finanziari e i dividendi distribuiti dalle partecipate. Per evitare alle holding una sistematica indeducibilità di interessi, la norma ha consentito, nell’ambito del
Questo meccanismo fu eliminato dal Dlgs 147/2015 in quanto, secondo la relazione, era in grado di generare «potenziali effetti distorsivi» e fu sostituito, con decorrenza dal 2016, dall’attuale sistema, assai più semplice anche se approssimativo, che fa aggiungere al Rol della società i dividendi incassati dalle controllate estere.
L’articolo 85 del Ddl di bilancio cancella, dopo un anno dalla sua entrata in vigore, anche quest’ultimo correttivo sostenendo che la modifica (così la relazione illustrativa) è coerente con i principi desumibili dall’articolo 4 della direttiva antielusione 2016/1164/Ue.
Holding senza più Rol
La direttiva, in effetti, non prevede correttivi “forfettari” come quello vigente, stabilendo peraltro la possibilità di calcolare il Rol e gli interessi a livello di gruppo anche con riferimento a entità che non consolidano fiscalmente i risultati dei propri membri.
L’eliminazione del computo dei dividendi esteri, senza il ripristino del consolidato virtuale in precedenza previsto, penalizza le holding che detengono rilevanti partecipate estere rispetto alle controllanti di gruppi italiani (che attivando il consolidato assumono il Rol delle operative).
La penalizzazione è resa ancor più pesante dal fatto che la modifica all’articolo 96 del Tuir scatta, in deroga ai principi delle Statuto del contribuente, già dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2016. L’impatto sostanzialmente retroattivo della norma in arrivo si genererebbe in particolare per quelle holding che, a seguito di un rilevante incasso di dividendi da controllate estere avvenuto nel 2017, avessero ridotto l’acconto Ires previsionale versato a luglio (e quello da versare a novembre) rispetto al dato storico 2016.
Queste società (si veda l’esempio in grafica) si troverebbero a consuntivo, e dunque per una legge entrata in vigore il 1° gennaio 2018, ad aver versato un acconto insufficiente (con la relativa sanzione) a fronte peraltro di un comportamento del tutto legittimo tenuto nel corso del 2017. Il che suggerisce una modifica nella decorrenza, o, quanto meno la salvaguardia di eventuali minori acconti versati nel 2017 dalle società interessate.
Il Ddl di bilancio all’esame del Senato