Adempimenti

Fattura elettronica, reinvio dopo lo scarto entro 5 giorni effettivi

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di Federica Polsinelli

Il reinvio dell’e-fattura in caso di scarto deve avvenire nei 5 giorni effettivi e non in quelli lavorativi. La fattura proforma non andrà inviata allo Sdi (Sistema di interscambio). Sono alcuni dei chiarimenti emersi nel confronto che si è svolto ieri tra i rappresentanti dell’agenzia delle Entrate e i commercialisti nell’evento organizzato ieri a Roma dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Cndcec) in vista del debutto dell’obbligo di e-fattura tra privati dal 1° gennaio 2019. Ma vediamo nel dettaglio.

Scarto file
Un tema d’interesse che va valutato sempre prima di mandare una fattura elettronica è la sua conformità al modello Xml previsto dal sistema d’interscambio. Questa verifica preventiva evita che la fattura possa essere scartata. In effetti, una fattura scartata si ha per non emessa ed è a tutti gli effetti inesistente. In caso di scarto, l’emittente deve provvedere alla sua correzione e al rinvio della stessa al sistema d’interscambio. Il rinvio deve avvenire entro 5 giorni dallo scarto. Un dubbio che si era posto è se i cinque giorni fossero da intendere effettivi o lavorativi. L’Agenzia ha chiarito che si devono considerare effettivi.

Fattura proforma
I contribuenti che emettono avvisi di parcelle ovvero fatture proforma non hanno obblighi di emissione elettronica delle stesse. Infatti la fattura elettronica obbligatoria è solo quella prevista dall’articolo 21 del Dpr 633/1972.

Autofatture con reverse charge
Importante chiarimento riguarda le autofatture. In particolare, mentre non va trasmesso al sistema d’interscambio il documento d’integrazione di una fattura ricevuta in regime di reverse charge, al contrario, (anche se sul punto si attende un chiarimento ufficiale) i contribuenti dovranno inviare allo Sdi le autofatture per consumi interni, autoconsumo e omaggi.

Indirizzamento e codice destinatario
Un tema sollecitato a più riprese è stato quello dell’indirizzamento e della gestione dei canali di comunicazione. In particolare, sul codice destinatario è stato sottolineato che è rivolto prevalentemente a quei soggetti che gestiscono un numero rilevante di fatture ovvero agli intermediari e necessita di un preaccreditamento presso lo Sdi. Quindi non è fatto per tutti i contribuenti, anzi in caso di piccole e medie imprese o professionisti che vogliono gestire le fatture direttamente è sicuramente preferibile utilizzare la pec per trasmettere e ricevere.

Nel compilare la fattura elettronica può essere inserito anche il codice destinatario (o Pec) di un soggetto terzo senza che sia necessaria la delega espressa dell’agenzia delle Entrate: è difatti un accordo tra privati che consente di utilizzare indirizzi telematici altrui per i motivi più svariati come ovviare alla problematica della casella pec piena.

Se non si conosce l’indirizzo telematico, si può inserire il codice convenzionale «0000000» e trasmettere comunque la fattura allo Sdi ma in questo caso la fattura viene messa a disposizione nell’area di consultazione dell’utente. Solo nel momento in cui il cliente o l’intermediario visualizzeranno la fattura ci sarà la consegna ai fini fiscali e da quel momento decorreranno i termini per la detraibilità dell’imposta.

In ogni caso, nell’ipotesi di inserimento del codice di default sarebbe buona prassi consegnare al cliente copia della fattura comunicando che l’originale si trova nella sua area riservata (non trattandosi di un obbligo, l’omissione non è sanzionabile).

Imposta di bollo
La modalità di assolvimento dell’imposta di bollo per le fatture elettroniche è solo quella prevista dal Dm 17 giugno 2014. Quindi il contribuente indicherà nel relativo blocco informativo del tracciato Xml che il bollo è stato assolto, salvo poi procedere entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio fiscale ad un unico pagamento di tutti gli importi tramite F24.

Conservazione
Il servizio gratuito di conservazione messo a disposizione dall’agenzia delle Entrate viene attivato entro 24 ore dalla sottoscrizione della convenzione. Si ha la certezza che tutti i documenti originali possono essere recuperati in qualsiasi momento e utilizzati come prova legale in una causa civile, amministrativa o penale. Vale esclusivamente per le fatture emesse e ricevute: se un’azienda vuole conservare registri, libri contrabili e fatture transfrontaliere, il servizio non può essere utilizzato. Inoltre, le fatture Xml, conformi alle specifiche tecniche e precedenti alla data del 2 luglio 2018, possono essere caricate al sistema tramite upload del singolo file.

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