FISCO E SENTENZE/Le massime di Cassazione: avviamento, fideiussioni, operazioni intracomunitarie
Sanzione “virtuale” per l’infedele utilizzo delle perdite fiscali pregresse. Sono avviamento deducibile i conguagli pagati agli altri coeredi per l’acquisizione in via esclusiva di una farmacia oggetto di divisione ereditaria. Fideiussioni plurime con registro proporzionale sulla prima e fissa sulle altre. Con la sospensione giudiziale dell’atto tributario gli interessi continuano a maturare. La non imponibilità Iva dell’operazione intracomunitaria non dipende dall’omessa indicazione in fattura dell’identificativo del cessionario. L’assenza di un’espressa previsione di nullità per l’omessa sottoscrizione del ruolo non travolge la pretesa tributaria. Il reato d’omesso versamento di ritenute oltre soglia scatta per ciascun membro del Cda in caso d’amministrazione disgiunta. Nessun rimedio per il mancato riporto in dichiarazione delle perdite fiscali relative ad un anno. Sono i temi della rassegna delle massime relative alle principali pronunce in materia tributaria della Cassazione nella settimana dal 22 al 26 gennaio.
Sanzione “virtuale” per l’infedele utilizzo delle perdite fiscali pregresse
In caso di dichiarazione infedele le sanzioni amministrative sono dovute a prescindere dalla circostanza che l’imposta non dichiarata vada effettivamente riscossa. Questo in quanto la stabilizzazione della pretesa fiscale con perdite anteriori in grado di ridurre o azzerare il maggior reddito accertato attiene al profilo dell’entità della pretesa fiscale ma non è idonea ad elidere gli effetti sanzionatori conseguenti all’infedeltà obiettiva della dichiarazione.
• Cassazione, ordinanza 946/2018
I conguagli pagati agli altri coeredi possono essere avviamento deducibile
I conguagli pagati dal coerede agli altri coeredi per ottenere l’assegnazione in via esclusiva di una farmacia a seguito di divisione ereditaria sono deducibili, per quote di ammortamento, a titolo di avviamento, perché lo spostamento di ricchezza non può considerarsi limitato alle sole persone fisiche coinvolte nell’eredità. A seguito di divisione ereditaria, infatti, tale spostamento è posto in essere dal coerede al fine di ottenere l’assegnazione per l’intero della farmacia che sopporta così un costo funzionale all’acquisizione dell’azienda e alla successiva continuazione in via esclusiva dell’attività imprenditoriale.
• Cassazione, ordinanza 954/2018
Fideiussioni plurime con registro proporzionale sulla prima e fissa sulle altre
Nel caso di plurime fidejussioni enunciate all’interno dello stesso decreto ingiuntivo e comportanti responsabilità solidale cumulativa dei fidejussori l’imposta proporzionale di registro va applicata ad una sola fidejussione e quella fissa a tutte le altre. Questo in quanto nell’applicazione dell’imposta di registro rileva esclusivamente il fattore agevolativo rappresentato dalla solidarietà cumulativa assunta quale conseguenza legale della pluralità di co-garanzie per lo stesso debito.
• Cassazione, sentenza 976/2018
Con la sospensione dell’atto tributario gli interessi continuano a maturare
La decorrenza degli interessi durante il periodo di sospensione cautelare dell’atto del Concessionario della Riscossione non può mai considerarsi interrotta perché assolve a funzione cautelare e non decisoria che le è propria senza incidere sull’efficacia del provvedimento impugnato. Quest’ultimo conserva allora nelle more del giudizio i suoi effetti e la sua validità senza poter così determinare la sterilizzazione della pretesa tributaria, indipendentemente dal successivo esito del giudizio di merito e da ogni definitiva valutazione sulla fondatezza della stessa e continua a far decorrere gli interessi.
• Cassazione, sentenza 1312/2018
L’omissione dell’identificativo non incide sulla non imponibilità Iva
In caso di cessioni intracomunitarie l’omessa o errata indicazione in fattura del codice identificativo del cessionario non fa venir meno la non imponibilità dell’operazione ai fini Iva perché non è un requisito sostanziale.
• Cassazione, ordinanza 1140/2018
L’omessa sottoscrizione del ruolo non travolge la pretesa tributaria
La pretesa tributaria risulta essere legittima anche se il ruolo che la contiene non è sottoscritto dall’Ufficio perché la sottoscrizione del ruolo non è prevista “a pena di nullità”, a differenza degli accertamenti ed avvisi di rettifica ai fini delle imposte sul reddito, dell’Iva e del registro.
• Cassazione, ordinanza 1545/2018
Le omesse ritenute pesano su ciascun membro del Cda
I singoli componenti del Cda sono chiamati a rispondere del reato di omesso versamento di ritenute non quali garanti dell’altrui adempimento (quello facente capo all’Amministratore Delegato) bensì quali destinatari dell’obbligo di versamento. Questo in quanto, laddove l’ordinaria amministrazione sia affidata disgiuntamente a più persone ,ciascun consigliere è autonomamente e singolarmente in grado di porre in essere gli atti estintivi delle obbligazioni, che impegnano la società e in tal senso la suddivisione interna delle competenze non è opponibile ai terzi.
• Cassazione, sentenza 2741/2018
Nessun rimedio per il mancato riporto in dichiarazione delle perdite fiscali
Qualora nella dichiarazione fiscale il contribuente abbia effettuato la scelta di non riportare le perdite di un’annualità non può più rimediare, neppure con successiva istanza di rimborso perché si intende così compiuta una manifestazione di volontà non reversibile. Infatti la modalità adottata dal contribuente potrebbe essere una delle possibili opzioni di compilazione della dichiarazione, non idonea ad ingenerare nell’Amministrazione alcun sospetto di errore.
• Cassazione, sentenza 1117/2018
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