FISCO E SENTENZE/Le massime di Cassazione: concordato, accertamento e prima casa
Le società che controllano la proponente il concordato preventivo sono escluse dal voto e dal calcolo delle maggioranze. Produzione di nuovi documenti sempre ammessa nel processo tributario di appello. Da assoggettare ad imposta di registro proporzionale la cessione del compendio turistico-alberghiero. Il riacquisto della sola nuda proprietà entro un anno dalla cessione infraquinquennale dell'immobile già adibito a prima casa non mantiene l’agevolazione prima casa. Nel caso di notifica dell’atto alla moglie del contribuente valgono le regole dell’irreperibilità relativa ed il messo notificatore deve comunque spedire la raccomandata informativa. Non viola la privacy l’Amministrazione nel caso di accertamento con redditometro. Sono i temi delle massime delle principali sentenze di Cassazione in materia tributaria e societaria dell’ultima settimana.
Concordato preventivo, escluso dal voto chi rischia il conflitto d’interesse
Sono escluse dal voto sulla proposta di concordato e dal calcolo delle maggioranze le società che controllano la società proponente o sono da essa controllate o sottoposte a comune controllo. Questo in quanto in tal caso esiste un immanente conflitto di interesse e quindi valgono anche per loro le stesse regole di esclusione dal voto valevoli per le società correlate ai congiunti del fallito.
• Cassazione, sentenza SS.UU. 17186/2018
Produzione di nuovi documenti ammessa nel processo tributario di appello
Nel processo tributario il deposito in appello di nuovi documenti deve avvenire, alternativamente a pena di decadenza, nel rispetto del principio di difesa e del contraddittorio o in occasione del deposito di memorie successive, sino a venti giorni liberi prima della data di trattazione. Questo in quanto non sussiste alcuna disparità di trattamento delle parti processuali, essendo tale facoltà consentita, a tutte ma anche perché non esiste un principio costituzionale di necessaria uniformità del processo civile e di quello tributario.
• Cassazione, ordinanza 17164/2018
Con registro la cessione dell’immobile potenzialmente turistico-alberghiero
E’ legittimo l’atto impositivo che assoggetta ad imposta proporzionale di registro anziché ad Iva la vendita del compendio aziendale potenzialmente di natura turistico alberghiera anche se l’apporto delle licenze di esercizio e sanitarie sono state acquisite successivamente dall’acquirente. Questo in quanto, ancorché possa trattarsi di unico immobile, rileva la mera potenzialità del compendio all’esercizio dell’attività alberghiera indipendentemente dal soggetto che procura le autorizzazioni idonee all’esercizio dell’impresa.
• Cassazione, ordinanza 17182/2018
Il riacquisto della nuda proprietà non mantiene le agevolazioni prima casa
La decadenza dell’agevolazione fiscale “prima casa” derivante dal trasferimento a titolo oneroso o gratuito dell’immobile già acquistato prima del decorso di cinque anni dalla data di acquisto non si evita se entro un anno dalla vendita si procede all’acquisto della sola nuda proprietà di un altro immobile. Questo perché la destinazione dell’immobile ad abitazione principale è strettamente dipendente dall’idoneità dell’atto a trasferire al contribuente poteri di uso e godimento sull’immobile pieni ed assoluti.
• Cassazione, sentenza 17148/2018
Raccomandata informativa al marito se l’atto è stato consegnato alla moglie
In caso di notifica a mani della moglie del contribuente il messo notificatore, dopo avere consegnato la copia dell’atto da notificare in busta sigillata, deve comunque provvedere all’inoltro della raccomandata informativa al marito originario destinatario. Questo in quanto, in caso di irreperibilità relativa del destinatario, ai fini del perfezionamento della notifica è comunque sempre necessario che il messo notificatore dia notizia della notifica dell’atto o dell’avviso a mezzo di lettera raccomandata.
• Cassazione, ordinanza 17235/2018
Gli archivi raccolti per l’accertamento sintetico non violano la privacy
La richiesta del contribuente all’Amministrazione di comunicare se è in corso un’attività di raccolta dati nei suoi confronti e in caso positivo di provvedere alla cancellazione dei relativi archivi non può essere esperita nel caso di accertamento del reddito sintetico (redditometro) da parte dell’Amministrazione. Questo in quanto non viola la privacy il trattamento dei dati diversi da quelli sensibili e giudiziari da parte di un soggetto pubblico nell’esercizio delle funzioni istituzionali.
• Cassazione, ordinanza 17485/2018
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