Controlli e liti

FISCO E SENTENZE/Le massime di Cassazione: omesso versamento ritenute, cessione di quote, deduzione dei costi

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di Luca Benigni, Ferruccio Bogetti e Gianni Rota

Esclusa l’attenuante della forza maggiore per il reato di omesso versamento delle ritenute operate oltre soglia dei 50mila euro per l’imprenditore che consapevolmente, in presenza di una perdurante crisi economico-finanziaria, mantiene gli stessi livelli occupazionali per non depauperare l’avviamento e il know how. L’atto di cessione della totalità delle quote sociali di una Srl che contenga l’avvertenza del cedente che gli adempimenti fiscali devono ancora essere effettuati e l’impegno da parte del cessionario di effettuarli sono sufficienti per escludere il reato di occultamento e distrazione delle scritture contabili. Il contribuente deve provare i presupposti di deducibilità dei costi sostenuti nella determinazione del reddito d’impresa. Sono alcuni dei temi della rassegna delle massime delle principali pronunce di Cassazione in materia tributaria depositate nella settimana dal 12 al 16 giugno.

ACCERTAMENTO E CONTENZIOSO

Omesso versamento ritenute, niente attenuante se i livelli occupazionali restano invariati
Non può esserci l’attenuante della forza maggiore per il reato di omesso versamento delle ritenute operate oltre soglia dei 50mila euro per l’imprenditore che consapevolmente, in presenza di una perdurante crisi economico-finanziaria, mantiene gli stessi livelli occupazionali per non depauperare l’avviamento e il know how perché al fine di escludere la volontarietà della condotta egli deve provare che la crisi d’impresa era imprevedibile ed imprevista per dimostrare l’incolpevolezza della crisi di liquidità necessaria per assolvere l’obbligazione tributaria.
Cassazione, sentenza 29544/2017

Niente patteggiamento se il pagamento dei debiti fiscali è ancora in corso
In caso di reati fiscali commessi successivamente al 26 settembre 2011 non è sufficiente il puntuale pagamento di un piano di rateazione ancora in corso per avere accesso al rito alternativo del patteggiamento della pena ma occorre che sia già avvenuto l’integrale pagamento del debito tributario comprensivo delle sanzioni irrogate.
Cassazione, sentenza 29565/2017

La presentazione del 770 non prova il rilascio delle certificazioni ai sostituiti d’imposta
La prova dell’avvenuta presentazione del modello 770, ancorché sufficiente a suffragare la fondatezza della pretesa invocata dall’amministrazione con riferimento al mancato pagamento delle ritenute, non ha efficacia confessoria nel dimostrare l’avvenuto rilascio ai sostituiti delle certificazioni e pertanto nulla dimostra circa l’integrazione del delitto di omesso versamento delle ritenute fiscali operate.
Cassazione, sentenza 30139/2017

Cessione di quote con presunzione di consegna all’acquirente delle scritture contabili
L’atto di cessione della totalità delle quote sociali di una srl che contenga l’avvertenza del cedente che gli adempimenti fiscali devono ancora essere effettuati e l’impegno da parte del cessionario di effettuarli sono sufficienti per escludere in capo al primo il reato di occultamento e distrazione delle scritture contabili per la possibile configurazione dell’emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Cassazione, sentenza 30159/2017

I manoscritti e/o la copia del libretto bancario a risparmio invertono l’onere probatorio sul contribuente
La contabilità in nero desunta da manoscritti o da copia del libretto bancario a risparmio ha valore indiziante quale presunzione grave, precisa e concordante tale da invertire l’onere probatorio in capo al contribuente accertato.
Cassazione, sentenza 14992/2017

Il contribuente deve provare la deducibilità dei costi sostenuti
L’amministrazione, in fase di accertamento, ha facoltà di operare il sindacato di congruità sui costi esposti nel bilancio e nella dichiarazione dei redditi ed è pertanto onere del contribuente provare i presupposti di deducibilità nella determinazione del reddito d’impresa, ivi compresa la loro inerenza e la loro diretta correlazione ad attività produttive di ricavi.
Cassazione, sentenza 15035/2017

SOCIETÀ E BILANCI

Decide il giudice tributario sulla prescrizione del credito fiscale
Il giudice delegato è fornito di giurisdizione circa la domanda dei creditori per l’ammissione al passivo mentre se viene eccepita dal curatore la prescrizione dei debiti tributari sottesi al ruolo recato dalla cartella di pagamento, la giurisdizione sulla controversia spetta unicamente al giudice tributario e il credito potrà essere ammesso in sede fallimentare solo con riserva.
Cassazione, Sezioni unite, sentenza 14648/2017

Bancarotta impropria per la società che non svaluta il credito inesigibile
La mancata svalutazione in bilancio di un credito inesigibile in caso di successivo fallimento dell’impresa comporta l’imputazione di bancarotta fraudolenta impropria in capo all’amministratore per due ragioni. A livello qualitativo, sotto due profili che entrambi rivelano l’elemento soggettivo del reato commesso dall’amministratore: l’apposizione di una voce falsa nel bilancio per occultare il dissesto che indica la consapevolezza dell’inesigibilità del credito, l’artificioso proseguimento dell’attività d’impresa che amplifica il dissesto aziendale. A livello quantitativo, i principi contabili rilevano ai fini penali in quanto rappresentano criteri tecnici che agevolano la lettura del bilancio.
Cassazione, sentenza 29885/2017

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