FISCO E SENTENZE/Le massime di Cassazione: plusvalenze, società estinte, fallimento
Dalla cessione di immobili in ramo d’azienda all’applicabilità o meno delle sanzioni ai soci della Srl estinta. Dalla contestazione del reddito d’impresa secondo il requisito dell’abitualità al fallimento chiesto dal pubblico ministero. La rassegna delle massime delle principali pronunce di Cassazione in materia tributaria e societaria depositate nella settimana dal 3 al 7 aprile.
ACCERTAMENTO E CONTENZIOSO
Va motivata la plusvalenza sulla cessione della licenza taxi
L’accertamento ai fini delle imposte dirette del maggior valore di cessione della licenza taxi non è motivato se l’Amministrazione si limita ad un mero rinvio alle indagini di mercato svolte da autorevoli quotidiani economici senza citarli né allegando tutti i documenti richiamati.
■ Cassazione, sentenza 8770/2017
Senza la prova dell’intento elusivo la riqualificazione delle plurime cessioni degli immobili in rami d’azienda
L’amministrazione non è tenuta provare l’intento elusivo delle controparti contrattuali se intende riqualificare la plurima cessione di beni immobili strumentali in altrettante distinte cessioni di rami d’azienda
■ Cassazione, sentenza 8793/2017
Gli utenti raggiunti dal segnale non bastano a rettificare la cessione dell’emittente televisiva
Ai fini del registro è scarsamente rappresentativo per la rideterminazione del valore di cessione dell’emittente televisiva, il valore per utente raggiunto dal segnale in quanto tralascia altri fattori di specifica influenza economica relativi alla predetta attività imprenditoriale.
■ Cassazione, sentenza 8797/2017
Non diventa imprenditore il privato che cede tre immobili nello stesso anno
Non sono sufficienti tre cessioni immobiliari poste in essere da una persona fisica non imprenditore nel corso dello stesso anno d’imposta per ipotizzare la professionalità abituale e l’esercizio d’impresa ai fini delle imposte dirette, Irap e Iva.
■ Cassazione, ordinanza 8982/2017
L’estinzione della Srl già in liquidazione elimina le sanzioni
In base al principio della riferibilità esclusiva alla persona giuridica non sono trasmissibili ai soci e/o ai liquidatori della società di capitali estinta le sanzioni a questa irrogate.
■ Cassazione, sentenza 9094/2017
SOCIETÀ E BILANCI
Il fallimento dell’imprenditore insolvente richiesto dal Pm vale anche senza indagini
L’iniziativa del Pm nel richiedere il fallimento dell’imprenditore insolvente è legittima anche quando, in assenza di indagini, la scientia decotionis emerge attraverso una o più attività istituzionali svolte dal magistrato, siano queste di investigazione, rappresentanza processuale o anche più semplicemente di destinatarietà di informazioni.
■ Cassazione, sentenza 8903/2017
Infedeltà patrimoniale imprevedibile alla cessione sottocosto dei beni sociali
La vendita sottocosto di un cespite conferito nel patrimonio sociale, con acquisizione di liquidità per la società e contestuale vantaggio, anche indiretto, dell’amministratore, integra unicamente gli estremi dell’infedeltà patrimoniale in quanto, per potersi ritenere integrata la bancarotta pre-fallimentare per distrazione è necessario che il fallimento poi sopravvenuto fosse prevedibile già al momento dell’alienazione.
■ Cassazione, sentenza 17819/2017
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