FISCO E SENTENZE/Le massime di Roma e del Lazio: notifica, rimborsi tardivi, inerenza
È nulla la notifica dell’atto presso l’abitazione dei familiari del destinatario. La prescrizione breve non è convertibile in ordinaria senza un titolo giudiziario divenuto definitivo. La capacità contributiva subisce il metodo sintetico. Sì al risarcimento del danno da svalutazione monetaria per rimborsi erariali tardivi. Il contribuente deve sempre provare l’inerenza del costo ai fini della deducibilità. Sono alcuni dei temi delle massime delle sentenze più recenti di Ctp Roma e Ctr Lazio.
Inesistente la notifica dell’atto presso l’abitazione dei familiari del destinatario
L’atto notificato presso l’abitazione dei familiari del destinatario, ove quest’ultimo non abbia ivi il domicilio fiscale, non ha valore legale. Questo in quanto la notifica dell’atto in un luogo diverso da quello di residenza anagrafica del contribuente è nulla e non può valere a salvarla neppure la presunzione di convivenza di costoro con il contribuente destinatario dell’atto.
•Ctr Lazio, sentenza 2562/04/2018
La decadenza per l’opposizione alla tassa automobilistica non trasformano la prescrizione
La scadenza del termine perentorio per proporre opposizione ad un’iscrizione a ruolo notificata tramite cartella di pagamento determina la decadenza dalla possibilità di impugnazione e l’irretrattabilità del credito contributivo, senza però produrre la conversione del termine di prescrizione breve in ordinario. Questo in quanto la conversione in decennale del termine di prescrizione triennale della tassa automobilistica è consentita solo in presenza di un titolo giudiziale divenuto definitivo.
•Ctr Lazio, sentenza 2390/13/2018
Basta il solo possesso dei beni indice per legittimare l’accertamento tramite redditometro
Il possesso o la disponibilità di autoveicoli, nonché residenze principali o secondarie sul territorio italiano o estero, costituiscono elementi sufficienti per legittimare la presunzione di capacità contributiva del contribuente. Questo in quanto il solo possesso di tali beni sottintende la presenza di una fonte reddituale, fermo restando per il contribuente la possibilità di fornire prova della provenienza non reddituale delle somme necessarie per conservare il possesso dei beni e la conseguente non imponibilità delle stesse.
•Ctr Lazio, sentenza 2378/07/2018
I rimborsi tardivi dei tributi aprono la porta al risarcimento del danno da svalutazione monetaria
Il ritardo nell’erogazione dei rimborsi agli istituti di credito da parte dell’Amministrazione determina un danno da svalutazione monetaria che deve essere risarcito una volta che sia stato dimostrato. Questo in quanto il tempestivo adempimento consente all’istituto di credito di impiegare il denaro in modo tale da elidere gli effetti dell’inflazione, applicando tassi specifici alla clientela.
•Ctr Lazio, sentenza 2332/09/2018
Inerenza non solo virtuale ma effettiva per la deduzione del costo
In caso di contestazione sui costi dedotti nella determinazione del reddito d’impresa il contribuente è sempre tenuto a dimostrare l’effettiva inerenza del componente negativo rispetto all’attività svolta. Questo in quanto non basta la semplice compatibilità del costo con l’attività imprenditoriale che pertanto assume un mero valore indiziario non sufficiente per provare la correlazione costo-ricavo specifica per ogni tipologia di impresa.
•Ctr Lazio, sentenza 2266/11/2018
Le precedenti uscite della rassegna delle massime di Roma e del Lazio
■ Registro, interpello, spese di ristrutturazione
10 gennaio 2018
■ Delega di firma, frodi carosello, imposte sui giochi
24 gennaio 2018
■ Transazione fiscale, concordato, istanza di rimborso
7 febbraio 2018
■ Tassa rifiuti, impugnabilità, onere della prova
14 febbraio 2018
■Compensazioni, contributo unificato, plusvalenze
21 febbraio 2018
■ Modello 770, notifica, contributo unificato
7 marzo 2018
■ Rimborsi Iva, cessione d’azienda, imposta di pubblicità
28 marzo 2018
■ Studi di settore, registro, bonus prima casa
11 aprile 2018
■ Quadro RW, rimborsi Irpef, tassazione Tfr
18 aprile 2018
■ Irap, variazione Iva, interpello
4 maggio 2018