Imposte

Gestione della fattura elettronica con più canali

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di Michele Brusaterra


Vasta gamma di «mezzi» e servizi messi a disposizione del soggetto passivo d’imposta al fine di gestire al meglio la fattura elettronica.

Con l’avvicinarsi della scadenza del primo luglio, imprese e professionisti stanno valutando le modalità da adottare per ricevere, per il momento, la fattura elettronica che sarà emessa dai distributori di carburante. Questi ultimi, naturalmente, si stanno organizzando sul fronte della emissione del documento digitale.

Per l’invio della fattura al Sistema di Interscambio (SdI), il distributore può utilizzare, alternativamente, il sistema di Posta elettronica certificata (Pec), i servizi informatici messi a disposizione dall’agenzia delle Entrate (web e app), il sistema di cooperazione tramite web service, ma in questo caso è necessario un accreditamento presso l’agenzia delle Entrate che poi rilascia un «codice destinatario» e, infine, il sistema di trasmissione dati tra terminali remoti con protocollo Ftp. Anche in quest’ultimo caso è necessario un accreditamento presso l’agenzia delle Entrate, che rilascia un «codice destinatario».

È bene far presente che per quanto riguarda la posta certificata, la fattura da trasmettere costituisce l’allegato del messaggio di posta stesso, che non potrà superare la dimensione di 30 megabytes. Con l’utilizzo della Pec viene garantita l’identificazione del soggetto trasmittente, e pertanto tale soggetto non dovrà ricorrere ad alcuna identificazione. Lo SdI, pertanto, entrerà in contatto con il soggetto trasmittente in occasione dell’invio del primo messaggio di posta elettronica.

Lo SdI avrà a disposizione più indirizzi di posta elettronica certificata nei quali far recapitare le fatture elettroniche ma, al primo invio, il contribuente dovrà utilizzare quello messo a disposizione nel sito www.fatturapa.gov.it. Lo SdI, rispondendo alla prima Pec del contribuente, indicherà anche l’indirizzo che egli dovrà utilizzare, dal secondo invio in poi, per l’invio delle altre fatture elettroniche.


Il mittente riceverà due ricevute dal Sistema di interscambio: (i) una di accettazione da parte del proprio gestore di posta, e (ii) una di avvenuta consegna da parte del gestore di posta del destinatario. Questa ricevuta attesta, sostanzialmente, che il file è stato trasmesso allo SdI ma non anche la correttezza della fattura elettronica. Qualora la fattura sia scartata, lo SdI comunica tale risultato sempre attraverso apposita ricevuta.

Per l’utilizzo del servizio web messo a disposizione nel sito internet dell’Agenzia, oltre a dover essere sottoscritto un apposito accordo di servizio tra contribuente e SdI, quest’ultimo dovrà procedere alla «qualificazione» del sistema chiamante attraverso appositi test.

L’invio della fattura elettronica allo SdI può avvenire anche tramite web, la cui funzionalità è disponibile «in un’area del servizio web - Fatture e corrispettivi». La trasmissione del file fattura, o del file compresso che contiene più fatture andrà effettuata attraverso upload. Per verificare l’invio della fattura o delle fatture, un apposito avviso verrà presentato all’utente nell’apposita pagina di invio delle fatture.

L’esito dei controlli e il recapito di ciascun file fattura saranno consultabili tramite le apposite funzionalità messe a disposizione sull’area sopra citata.

Lo SdI, una volta controllata la fattura, la invia al cessionario o committente attraverso Pec, sistema di cooperazione tramite web service, sistema di trasmissione dati tra terminali remoti con protocollo Ftp.


Per ulteriori approfondimenti vai alla sezione «Circolari 24» del Quotidiano del Fisco

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