Adempimenti

Giudici tributari, arretrati penalizzati: si applica la tassazione ordinaria

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di Federica Micardi

Il compenso variabile erogato ai giudici tributari, assimilato al reddito da lavoro dipendente, erogato dopo due anni dalla maturazione del diritto va assoggettato a tassazione ordinaria. È quanto sostiene l’agenzia delle Entrate nella risposta ad interpello 483 pubblicata ieri.

Sulla questione sono stati proposti numerosi ricorsi e si è in attesa di una pronuncia della Cassazione.

Il problema che ha portato molti giudici tributari a presentare ricorso nasce da fatto che il compenso variabile erogato con tanto ritardo, fa scattare lo scaglione di imposta più elevato. Secondo le Entrate la tassazione separata si può applicare quando «situazioni di carattere giuridico» o «oggettive situazioni di fatto» impediscono l’erogazione del quantum nell’anno di maturazione. Quando però il ritardo nel versamento è “fisiologico” allora questa “salvaguardia” non scatta.

Le Entrate citano poi la sentenza della Corte costituzionale 142/2014 che ha soppresso la norma, contenuta nel Dl 98/2011, che stabiliva di sottoporre a tassazione ordinaria «i compensi corrisposti ai membri delle commissioni tributarie entro il periodo di imposta successivo a quello di riferimento». Per le Entrate questa pronuncia, non significa che non si può applicare la tassazione ordinaria, e quindi il principio di cassa, ma conferma i principi che ispirano la tassazione separata sui redditi di lavoro dipendente ed assimilati e cioè un ritardo causato da circostanze oggettive di fatto o da impedimenti di carattere giuridico.

«Il compenso variabile, in parte riconosciuto a tutti e in parte erogato alle Commissioni più virtuse dipende dal numero di depositi - spiega la presidente dell’Associazione magistrati tributari Daniela Gobbi - che Sogei conosce in tempo reale». Non si giustificano quindi, secondo Daniela Gobbi, i due anni di attesa tra maturazione del compenso ed erogazione. E aggiunge: «la Corte costituzionale ha annullato la norma che voleva sottoporre a tassazione ordinaria il compenso erogato oltre il 12 gennaio dell’anno successivo alla sua maturazione» Ma non è tutto. L’emolumento premiale viene diviso tra i giudici tributari e i dipendenti delle segreterie, che lo ricevono prima rispetto ai giudici, e a tassazione separata, dando origine, secondo Gobbi «a un’eclatante disparità di trattamento».

Agenzia delle Entrate, risposta a interpello 483/2019

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