ApprofondimentoControlli e liti

Ispezioni fiscali, le coordinate per l’Italia dopo la Corte europea dei diritti dell’uomo

di Eugenio Della Valle

N. 22

Settimana Fiscale

Quanto agli effetti della sentenza della Corte Edu, non mancano nella stessa alcune coordinate che lo Stato italiano convenuto può utilizzare onde adempiere agli obblighi che ad esso incombono. Una prima indicazione rinvenibile nella sentenza è quella secondo cui i principi generali enunciati nella normativa nazionale relativamente alle misure in questione (articoli 12 e 13 della legge 212/2000 rubricati, rispettivamente, “Diritti e garanzie del contribuente sottoposto a verifiche fiscali” e “Garante nazionale del contribuente”), devono essere attuati mediante norme specifiche nel diritto interno, mentre la giurisprudenza dovrebbe essere allineata a tali principi e a quelli stabiliti dalla Corte Edu. Così il quadro normativo interno, se del caso integrato dalla prassi amministrativa, dovrebbe indicare chiaramente le circostanze e le condizioni in cui le autorità nazionali sono autorizzate ad accedere ai locali e a procedere a verifiche in loco e a controlli fiscali nei locali commerciali e nei locali adibiti ad attività professionali.

Il caso

Trattasi del primo test sulla rilevanza della sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (di seguito “Corte Edu”) del 6 febbraio 2025, relativa al caso Italgomme Pneumatici Srl e altri c. Italia (di seguito “Italgomme”), onde valutare la legittimità di un’attività istruttoria consistente in accessi, ispezioni e verifiche condotte presso i locali adibiti all’esercizio di un’attività d’impresa.

Questo in estrema sintesi il significato dell’ordinanza n. 11910/2025 della Sezione tributaria della...