I temi di NT+Le massime di Cassazione

Iva, bancarotta, contraddittorio e raddoppio dei termini nelle ultime massime di Cassazione

di Luca Benigni e Ferruccio Bogetti

Colpevolezza, danno e pericolo, fissano la particolare tenuità per l’omesso versamento Iva

In caso di reato di omesso versamento Iva, si applica la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto se l’omissione si riferisce a un ammontare di poco superiore alla soglia di punibilità. In tal caso il giudizio sulla particolare tenuità del fatto richiede una valutazione complessa e congiunta di tutte le peculiarità della fattispecie concreta. Da una parte, tiene conto delle modalità della condotta e del grado di colpevolezza da essa desumibile e, dall’altra, dell’entità del danno e/o del pericolo, che è stato valutato dal legislatore proprio attraverso la fissazione di una soglia di rilevanza penale, ad oggi pari, per il reato di omesso versamento Iva, a 250mila euro.

Cassazione, sentenza 32652/2021

Nessuna bancarotta fraudolenta se la clientela della società fallita passa alla ditta individuale dell’ex amministratore

Non costituisce condotta distrattiva, che integra il delitto di bancarotta fraudolenta patrimoniale, l’indirizzamento, finalizzato alla futura instaurazione di nuovi rapporti contrattuali, dei principali clienti della società fallita a favore dell’impresa individuale, per mezzo della quale l’amministratore ha poi proseguito l’attività produttiva. Infatti lo sviamento di clientela presuppone sempre l’ingiustificata disposizione di rapporti giuridici suscettibili di valutazione economica, non ipotizzabile sulla base della mera aspettativa che gli stessi clienti continuino ad instaurare rapporti commerciali con l'impresa individuale in forza dei rapporti già intrattenuti in passato con la fallita.

Cassazione, sentenza 32929/2021

Libro matricola, crediti e compensazioni provano l’assunzione dei disabili

Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta per l’incremento dell’occupazione di cui al comma 1, articolo 7 della legge 388 del 2000, rilevano quali nuovi assunti anche i soggetti con disabilità come individuati dalla legge 104 del 5 febbraio 1992. Non dovessero essere sufficienti i dati del processo verbale di constatazione eventualmente redatto dall’organo ispettivo, ovvero i dati dell’anagrafe tributaria e/o quelli riportati sugli F24, in tal caso può bastare la documentazione in possesso dei contribuenti/datori di lavoro, quali libro matricola e riepilogo dei crediti e delle compensazioni effettuate.

Cassazione, ordinanza 24140/2021

La corrispondenza contribuente-Amministrazione è contraddittorio preventivo

In caso d’accertamento basato sugli indici presuntivi di ricchezza, se il giudice tributario ritiene necessaria l’instaurazione del contraddittorio preventivo, egli deve verificare se e con quali forme, è avvenuta l’interlocuzione fra l’Amministrazione e il contribuente, prima dell’emissione dell’avviso di accertamento. Infatti il consistente scambio epistolare tra Amministrazione e contribuente prima dell’emissione dell’avviso di accertamento può già ritenersi esaustivo per le esigenze del contraddittorio preventivo, che pertanto può anche non più svolgersi necessariamente in forma orale.

Cassazione, ordinanza 24143/2021

Sproporzionalità ed eccezionalità possono far disapplicare le sanzioni

Il giudice tributario, in caso di disapplicazione parziale delle sanzioni irrogate dall’Amministrazione per presunta manifesta sproporzione rispetto all’entità del tributo, non può fare ricorso a motivazioni apodittiche. Al fine di esplicitare il fondamento del proprio convincimento, infatti, egli è tenuto a precisare in cosa consista la sproporzione, quali siano le circostanze prese in considerazione e per quale motivo esse rivestono a suo avviso carattere di eccezionalità.

Cassazione, ordinanza 24145/2021

Per il raddoppio dei termini basta il fumus del reato tributario e non la sua sussistenza

Ai fini del raddoppio dei termini per l’accertamento non rileva la circostanza, valutabile soltanto ex post, che il reato tributario non sia stato integrato, perché non è stata raggiunta la soglia minima di punibilità. Infatti l’unico presupposto, necessario e sufficiente per il raddoppio dei termini per l’accertamento, consiste nell'astratta ipotizzabilità del fumus di un reato tributario al momento della verifica dei fatti, anziché la sua effettiva sussistenza.

Cassazione, ordinanza 24206/2021

Senza convenzione con l’avvocatura dello Stato l’Ader può costituirsi con avvocati del libero foro

La costituzione in giudizio dell’agenzia delle Entrate-Riscossione, in tutti i casi in cui non vi sia una riserva espressa a favore dell’avvocatura dello Stato, può avvenire indifferentemente a mezzo della stessa avvocatura dello Stato, oppure tramite avvocati del libero foro. Intanto tale modalità integra la sussistenza dei presupposti di legge senza che l’agenzia delle Entrate-Riscossione debba allegare alcun documento o prova al riguardo. Poi essa non viene neppure disattesa dall’articolo 4-novies del decreto legge 34/2019, convertito in legge 58/2019, secondo cui il rapporto con l’avvocatura dello Stato assume rilievo speciale soltanto in caso di convenzione fra i due enti, ad oggi non ancora stipulata.

Cassazione, ordinanza 24245/2021