Professione

L’equo compenso torna per gli avvocati, professionisti divisi

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di Federica Micardi

L’equo compenso per i professionisti potrebbe avere un chance grazie al Dl fiscale. Nel decreto, con un emendamento, è stato riproposto l’equo compenso per gli avvocati.

Il Consiglio nazionale dei commercialisti si dice favorevole alla sua approvazione, anche se riguarda un solo Ordine. «Se passasse - dichiara il consigliere delegato ai compensi e alla deontologia Giorgio Luchetta - sarebbe più facile estenderla anche a tutti gli altri soggetti ordinistici, svolgendo un ruolo di apripista».

Di diverso avviso il Cup - Comitato unitario delle professioni - e la Rpt - Rete delle professioni tecniche -, che chiedono che l’equo compenso venga esteso a tutte le professioni ordinistiche e non. «Non si possono creare livelli diversi di tutele tra lavoratori autonomi che hanno le medesime esigenze e gli stessi diritti», si legge in un comunicato congiunto diramato ieri. Secondo Cup e Rpt, «i professionisti devono essere tutti tutelati soprattutto da una pubblica amministrazione che addirittura, in qualche caso, ritiene possibile pretendere prestazioni professionali ad un euro, istituendo l’economia dell'immaginario». In questo senso, Cup e Rpt citano il Consiglio di Stato (sentenza 4614 del 3 ottobre).

A riportare la Pubblica amministrazione nel dibattito sull’equo compenso è anche il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, che auspica «l’introduzione dell’equo compenso delle prestazioni professionali a partire dai contraenti “forti” come le pubbliche amministrazioni»; di contro, l’emendamento pro-avvocati nel Dl fiscale, quando parla della necessità di un equo compenso, lo fa in merito a banche, assicurazioni e “grandi imprese”.

Cup e Rpt stanno organizzando una grande manifestazione a Roma per il 30 novembre , lo slogan scelto è «L’equo compenso è un diritto» (domani alle 11.30 ci sarà al teatro Brancaccio di Roma la conferenza stampa di presentazione della manifestazione). Per l’equo compenso si è già manifestato a Roma il 14 maggio; allora gli organizzatori furono gli Ordini di Roma di avvocati, ingegneri, architetti e medici e l’ordine degli avvocati di Napoli .

Che l’equo compenso sia un tema molto sentito dai professionisti lo dimostra anche l’adesione alla petizione lanciata il 13 ottobre scorso su change.org. L’idea è partita dalla base e ha coinvolto associazioni ed enti di diverse categorie professionali; ad oggi la petizione ha raccolto 25.846 firme (alle 19,15 di ieri).

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