Contabilità

L’Oic alla prova dell’informativa su sostenibilità e impatto sociale

di Federica Micardi e Franco Roscini Vitali

L’informazione non finanziaria deve essere gestita e servono degli indici di riferimento. Secondo il presidente del consiglio di gestione dell’Organismo Italiano di Contabilità (Oic) Angelo Casò il ruolo sociale e la capacità di durare nel tempo di un’impresa sono due aspetti che devono essere al centro dell’analisi contabile.

Principi contabili ad hoc serviranno anche per il Terzo settore, un’attività per cui l’Oic è stata già allertata, come anche per le cooperative che hanno logiche proprie che richiedono regole contabili specifiche.

Prima di guardare al futuro, però, è necessario fare il punto su quanto sta accadendo ora. Il legislatore nazionale, dopo aver imposto il passaggio agli Ias/Ifrs con il decreto 38/2005, apre ora alla possibilità di un ritorno agli Oic, ed è in consultazione fino al 15 ottobre la bozza del principio contabile che dovrebbe guidare questo passaggio (si veda il Sole 24 Ore del 24 luglio). In vista di questa scadenza l’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Milano, in collaborazione con Kpmg, ha organizzato ieri un incontro su «Principi contabili nazionali e Oic, evoluzioni e prospettive», un momento per confrontarsi e far emergere le eventuali criticità. «Lunedì l’Ordine di Milano invierà all’Oic le proprie riflessioni – racconta Tiziano Sesana, presidente della commissione principi contabili per l’Ordine meneghino – e invito i colleghi a mandare i loro suggerimenti sulla bozza in consultazione».

L’Italia quando decise di applicare gli Ias/Ifrs non solo al bilancio consolidato ma anche ai bilanci individuali delle aziende quotate – secondo Casò – fece una scelta avanguardista, a differenza di paesi come Francia e Germania che hanno mantenuto, per i bilanci individuali, l’obbligo di attenersi ai principi interni. Oggi però le cose sono cambiate, la distanza tra Ias/Ifrs e Oic si è notevolmente ridotta a seguito delle modifiche alle norme sul bilancio introdotte dal decreto 139/15 e, inoltre, il legislatore ha introdotto la derivazione rafforzata che ha risolto alcuni problemi fiscali, quantomeno quelli più ricorrenti. Pertanto, l’Oic ha posto in consultazione la bozza di principio contabile relativa al passaggio ai principi contabili nazionali che riguarda, innanzi tutto, le imprese che, possono abbandonare gli Ias/Ifrs.

Il documento prevede, come regola generale, l’applicazione retroattiva dei principi contabili nazionali, che emerge quando sussiste una differenza tra il principio contabile adottato in precedenza e il nuovo principio contabile: in questi casi il principio contabile è applicato anche a eventi e operazioni avvenute in esercizi precedenti a quello in cui interviene il cambiamento, come se fosse stato sempre applicato.

Tuttavia, sono previste numerose eccezioni a tale regola generale, il cui utilizzo non deve essere giustificato, necessitando la sola informativa.

Inoltre, l’applicazione retroattiva può essere evitata, ai sensi dell’articolo 2423 comma 4 del Codice civile, se gli effetti sono irrilevanti e, pertanto, quando la mancata applicazione non incide sulla rappresentazione veritiera e corretta dello stato patrimoniale di apertura, sul primo bilancio redatto secondo i principi contabili nazionali e sul bilancio comparativo: in tal caso, però, l’utilizzo della deroga deve essere motivata.

L’Oic, poi, ha posto in consultazione il Discussion Paper sui ricavi per raccoglie l’opinione degli operatori su questioni contabili di portata generale sulle quali sono state ricevute segnalazioni da parte degli operatori stessi.

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