La donazione indiretta può giustificare l’acquisto dell’immobile
Nell’accertamento da redditometro la donazione indiretta di somme sul conto corrente può giustificare l’acquisto di un immobile. Ad affermarlo è la Corte di Cassazione con la sentenza 7258 depositata ieri.
Ad una contribuente veniva accertato maggior reddito sulla base del cosiddetto redditometro, poiché pur non avendo presentato alcuna dichiarazione, aveva comprato due immobili.
Il provvedimento veniva impugnato evidenziando che tali acquisti erano stati effettuati, in realtà, con denaro proveniente da un versamento del coniuge. Entrambi i giudici di merito annullavano la pretesa ritenendo che in assenza di ulteriori indizi, tali somme non potevano considerarsi redditi non dichiarati.
L’Agenzia ricorreva allora per Cassazione che ha confermato la decisione di merito. In particolare i giudici di legittimità hanno affermato che nell’ipotesi di omessa presentazione della dichiarazione, l’Ufficio può servirsi di qualsiasi elemento probatorio ai fini dell’accertamento del reddito e quindi il metodo induttivo ed anche presunzioni semplici prive di gravità, precisione e concordanza. Tuttavia, la prova contraria del contribuente, non essendo “tipizzata dalla legge”, può essere offerta con qualsiasi elemento idoneo a confermare la natura non reddituale dell’elemento preso in considerazione dal Fisco. Nella specie, era stata prodotta documentazione bancaria dalla quale si evinceva la rimessa diretta da parte del futuro marito. Ai fini dell’accertamento induttivo, era del tutto irrilevante che la “donazione” di tale denaro fosse avvenuta con forme diverse da quanto previsto per legge, potendosi comunque considerare donazione indiretta. I giudici di merito, infatti, avevano ritenuto sufficiente tale prova per convincersi dell’infondatezza della pretesa.
Cassazione, sezione tributaria civile, sentenza 7258 del 22 marzo 2017