C’è la mini proroga dell’incentivo (
dal 30 giugno 2018 al 31 luglio 2018
) per la consegna dei beni funzionali alla digitalizzazione dei processi produttivi - previsto dal piano «Industria 4.0» - e quindi agevolabili con l’
iperammortamento al 250%
, a patto che si versi un acconto pari ad almeno il 20% entro il 31 dicembre 2017. Spuntano
150 milioni premiali per il 2018 per gli enti locali virtuosi nell’accoglienza dei migranti
con contributi fino a 700 euro per ogni migrante accolto nei centri del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar)e di 500 euro per ognuno di quelli ospitati nelle altre strutture, con i Comuni che potranno assumere personale a tempo determinato. Arriva anche la
“sanatoria” per il costo standard per studente
, bocciato lo scorso 11 maggio dalla Corte costituzionale perché disciplinato con norme regolamentari e non legislative: un passaggio necessario questo per poter sbloccare i 7 miliardi di finanziamento attesi dagli atenei quest’anno e per non mettere a rischio i fondi distribuiti in passato in base al costo standard.
Sono queste alcune delle ultime novità aggiunte in extremis al decreto Sud approvato lo scorso 9 giugno e arrivato ieri al Quirinale prima dell’approdo in Gazzetta che potrebbe avvenire tra oggi e lunedì. Il decreto, fortemente voluto dal ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti, punta al rilancio dell’economia del Sud con alcuni interventi ad hoc. A cominciare dalla misura «Resto al sud» destinata ai giovani imprenditori che non dispongano di mezzi propri per avviare un’attività propria una dote di 40mila euro, di cui il 35% a fondo perduto e il resto erogato dalle banche a tasso zero, con il beneficio della garanzia pubblica del Fondo di garanzia per le Pmi (l’obiettivo è raggiungere una platea di 100mila possibili nuovi imprenditori: in posta 1,25 miliardi fino al 2025 dal Fondo sviluppo e coesione).
Un altro intervento simbolo è quello che apre le porte all’istituzione delle Zes, le
Zone economiche speciali
- a burocrazia zero e con incentivi fiscali - nelle aree portuali e in quelle economicamente collegate. La relazione tecnica del Dl stima - in base alle risorse stanziate - la creazione di cinque Zes in altrettante Regioni del Sud (si parte con
Gioia Tauro e Napoli-Salerno
). In particolare per chi investe in queste zone sarà potenziato il
credito d’imposta al Sud
: oltre agli investimenti delle Pmi, saranno eleggibili quelli fino a 50 milioni di euro in modo da attrarre i grandi player. Nel decreto ci sono anche delle norme destinate a Ilva (in particolare per blindare le risorse per le bonifiche ambientali) e una mini- revisione della legge Marzano per le procedure di amministrazione straordinaria da applicare anche nei casi in cui la società cessionaria perda i requisiti dimensionali.
Stanziati poi
40 milioni
(non 50 come si leggeva nelle prime bozze) per
programmi di «riqualificazione e ricollocazione» dei lavoratori del Mezzogiorno
coinvolti in situazioni «di crisi aziendale o settoriale». I fondi saranno assegnati all’Agenzia nazionale per le politiche attive che li utilizzerà per facilitare il reinserimento dei lavoratori espulsi.
Il provvedimento prevede infine anche la creazione di una Banca delle terre abbandonate o incolte, da dare in concessione a persone con età tra 18 e 40 anni. Ma anche una serie di strumenti di velocizzazione degli investimenti pubblici e privati e la semplificazione delle procedure adottate per la realizzazione degli interventi dei Patti per lo sviluppo nel Sud, mentre con la corsia preferenziale dei
Contratti istituzionali di sviluppo
si punterà all’attuazione di interventi di notevole complessità previsti da programmi che impiegano risorse nazionali e comunitarie.