Imposte

Le case non aumentano, contro l’Imu salgono i ruderi

di Saverio Fossati

Sono state pubblicate ieri le «statistiche catastali 2017», informazioni che riguardano quasi 65 milioni di unità immobiliari urbane, cioè solo lo 0,7% in più sul 2016, e altre tipologie immobiliari (circa 10 milioni di beni) che non producono reddito. La massa di dati, indispensabile strumento per capire il mondo del mattone, è dovuto al lavoro dell’Osservatorio sul mercato immobiliare delle Entrate. Tra i dati più significativi, segnala Confedilizia, c’è quello degli immobili «collabenti» (categoria catastale F2), cioè crollanti: nel 2017 sono saliti del 9,8% rispetto al 2016 e dell’87,2% r ispetto al 2011. La ragione è l’Imu: gli «F2» sono esenti e in molti casi si tratta di capannoni ex industriali ridotti a ruderi dai proprietari, a causa dell’enorme peso fiscale e dell’impossibilità di affittarli. Quanto agli altri dati, le variazioni sono minime: i 32 milioni di abitazioni sono saliti solo dello 0,3% sul 2016. Ma sono calate (ormai sono meno di 72mila in tutto) le case iscritte nelle categorie A1, A8 e A9, guarda caso le sole a pagare l’Imu anche se sono abitazioni principali.

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