I temi di NT+Le massime di Cassazione

Le sentenze di Cassazione su cumulo giuridico, finanziamento soci e fatture inesistenti

di Luca Benigni e Ferruccio Bogetti

Cumulo giuridico anche all’intermediario telematico per le trasmissioni tardive

Le violazioni commesse dall’intermediario, che trasmette telematicamente oltre i termini di legge le dichiarazioni fiscali, possono dare origine ad un concorso formale con conseguente irrogazione delle sanzioni con applicazione del favor rei in base al cumulo giuridico. Anche per l’intermediario, infatti, le violazioni vanno distinte tra quelle non meramente formali rispetto a quelle formali, poiché, accanto a quelle per le quali la condotta agevola l’evasione o causa un minor incasso erariale, vi sono quelle in cui la condotta arreca solo qualche ritardo e/o difficoltà alle operazioni di accertamento e riscossione.

Cassazione, ordinanza 26911/2021

Sentenza favorevole all’amministrazione, alla Ctr la rideterminazione delle sanzioni

L’accoglimento nel merito dell’appello proposto dall’Amministrazione, che riforma integralmente la sentenza di primo grado e conferma la legittimità dell’accertamento sintetico, obbliga comunque il giudice di secondo grado alla disamina, se riproposta dal contribuente/appellato, della questione rimasta assorbita nella decisione di primo grado della richiesta di applicazione del regime sanzionatorio più favorevole, ovvero della rideterminazione delle sanzioni con cumulo giuridico. Questo in quanto, stante l’autonomia sul piano logico-giuridico della decisione riferita al riconosciuto debito d’imposta rispetto all’entità del conseguente trattamento sanzionatorio, non può ravvisarsi l’implicito rigetto del giudice d’appello sulla questione come riproposta dal contribuente/appellato.

Cassazione, ordinanza 26915/2021

Gli estratti conto non prodotti nella fase istruttoria si possono allegare al ricorso introduttivo

Gli estratti conto bancari, anche se non presentati durante la fase istruttoria nonostante l’invito dell’Amministrazione, possono essere immessi nel processo tributario con la presentazione del ricorso introduttivo, purché questo giustifichi il mancato adempimento da parte del contribuente/ricorrente. In caso di contestazione specifica dell’Amministrazione in ordine alla mancata indicazione nel ricorso introduttivo delle ragioni che hanno determinato l’inottemperanza all’invito, il giudice tributario deve allora sancire l’inutilizzabilità in sede contenziosa degli estratti conto bancari.

Cassazione, ordinanza 27047/2021

Un ruolo per i soli interessi sull’imposta ammessa al passivo come credito chirografario

Non possono essere richiesti, previa formazione di un nuovo ruolo formato dopo il fallimento e con la notifica al curatore della relativa cartella di pagamento, gli interessi maturati con riferimento all’imposta dovuta da una società in base ad un precedente ruolo la cui esecuzione è stata sospesa dal giudice tributario prima dell’ammissione del concessionario al passivo come credito chirografario a seguito di successivo fallimento. Stante il principio generale del diritto fallimentare di sospensione «endoconcorsuale» degli interessi sui crediti chirografari, per la validità del ruolo recante gli interessi maturati nella fase di sospensione giudiziale avente corso successivamente alla dichiarazione di fallimento, l’Amministrazione è infatti tenuta a notificare agli organi della società ancora presenti, unitamente alla predetta nuova cartella di pagamento, la dichiarazione di voler utilizzare il titolo solo dopo la chiusura del fallimento per avviare l’azione esecutiva nei confronti del debitore tornato in bonis.

Cassazione, ordinanza 27209/2021

Non è plusvalenza per la società la destinazione del finanziamento dei soci a finalità estranee

Nel caso in cui una società abbia ricevuto finanziamenti da parte dei soci con versamento di denaro contante, l’utilizzo delle somme predette per finalità estranee all’esercizio d’impresa non costituisce plusvalenza tassabile nella determinazione del reddito d’impresa. Intanto l’articolo 86, primo comma, lettera c), del Tuir si riferisce soltanto alle plusvalenze generate dai beni relativi all’impresa, siano essi strumentali o patrimoniali, con esclusione dunque dei beni merce e del denaro. Poi per l’impossibilità per il denaro di essere soggetto ad ammortamento, condizione necessaria per determinare l’ammontare dell’eventuale plusvalenza da tassare.

Cassazione, ordinanza 27540/2021

Senza compilazione dell’RU si perde il credito d’imposta per incentivo alla ricerca scientifica

L’omessa indicazione nel quadro RU del credito d’imposta per incentivo alla ricerca scientifica, di cui all’articolo 5 della Legge 449 del 1997, non è riconducibile ad una violazione meramente formale anche se non incide sulla determinazione della base imponibile e determina in capo al contribuente la decadenza nell’anno d’imposta in cui viene concesso. Questo in quanto la violazione, oltre a rappresentare un ostacolo all’esercizio dell’attività di controllo dell’Amministrazione, contravviene alla ratio della norma, evidentemente ispirata a definire entro un periodo temporale determinato, l’onere conseguente al suo riconoscimento, altrimenti suscettibile di restare sospeso a tempo indefinito.

Cassazione, ordinanza 27660/2021

Utilizzo di fatture soggettivamente inesistenti, servono indizi, gravi precisi e concordanti

Per integrare la presunzione di conoscenza, o conoscibilità, della frode, la contestazione dell’Amministrazione, circa l’utilizzo di fatture soggettivamente inesistenti, non può basarsi soltanto su pochi indizi, non gravi, non precisi e non concordanti. In tal caso, infatti, gli imprenditori sarebbero eccessivamente timorosi e potrebbero essere indotti a non rischiare, decidendo conseguentemente di non concludere taluni affari, con grave nocumento per i traffici commerciali e per l’economia in generale.

Cassazione, ordinanza 27745/2021