Imposte

Manovra, deficit da 23,45 miliardi. Due al fondo per il caro bollette

Nel documento inviato ieri a Bruxelles i numeri chiave della legge di bilancio

di Marco Mobili e Gianni Trovati

Il deficit che sarà utilizzato per la prossima manovra sarà di 23,45 miliardi. Perché agli spazi generati dall’effetto trascinamento della crescita si aggiungono i 2 miliardi liberati dalle spese infrastrutturali anticipate dall’anno prossimo a quest’anno dal decreto fiscale. La somma degli interevnti vale 26,5 miliardi, ma il dare/avere contempla anche circa 3 miliardi di coperture.

Tanto margine non lascia però campo libero alle pensioni, al centro di una partita ancora tutta da giocare. Nel documento programmatico di bilancio inviato ieri a Bruxelles dal minsitero dell’Economia emerge chiaramente che per la «flessibilità del sistema pensionistico» si prevede una spesa non superiore a 601 milioni per il 2022, 451 milioni per il 2023, e 507 milioni per il 2024. Poi su come il Governo deciderà di intervenire sarà necessario aspettare il disegno di legge della prima manovra Draghi attesa in Consiglio dei ministri martedì prossimo. Il Dpb, infatti, nella descrizione di come saranno utilizzate queste risorse, non va oltre un generico «interventi in materia pensionistica per assicurare un graduale ed equilibrato passaggio verso il regime ordinario».

Qualche sorpresa dai numeri, rispetto alle anticipazioni del consiglio dei ministri di lunedì sera arriva anche sugli ammortizzatori sociali, dove la somma stanziata per gli interevti non va oltre 1,49 miliardi. A cui però vanno aggiunte le risorse già iscritte nei tendenziali e recuperate dallo stop al cashback.

Sul taglio delle tasse il Dpb spiega che ci sono a disposione 6 miliardi e per la «revisione dell’impianto fiscale per migliorare l’equità, l’efficienza e la trasparenza del sistema tributario» si rinvia a successivi provvedimenti legislativi. Non si parla a chiare lettere della creazione di un fondo ad hoc ma di «provvedimenti» che potrebbero arrivare comunque nei primi mesi del 2022.

Ai sei miliardi per la riforma fiscale si aggiungono i 2 miliardi già stanziati lo scorso anno e contenuti in un fondo ad hoc per il calo delle tasse, che il governo si è già impegnato ad utilizzare come anticipo della delega fiscale. Vengono anche appostati circa 700 milioni in più per il 2023 e circa 225 milioni nel 2024. Da subito, però, almeno 900 milioni sono prenotati per la cancellazione dell’aggio, ossia l’onere sostenuto dai contribuenti per finanziare la riscossione. Dal 1° gennaio, infatti, in Governo conta di cancellare l’aggio anche per allinearsi alla sentenza della Corte costituzionale n. 120 del 2021 che, pur non dichiarandolo incostituzionale, ha invitato Parlamento ed Esecutivo a superare questa forma di retribuzione applicata alle cartelle esattoriali per pagare il servizio dell’agente pubblico della riscossione.

Un fondo su misura viene invece costituito per contrastare il caro bollette. E la dote assegnata per il 2022 è di quasi 2 miliardi di euro contro il miliardo annunciato dopo il Cdm di lunedì. Poco più di 2 miliardi, invece, vengono destinati al rilancio degli investimenti statali e degli enti territoriali, compresa la fase di progettazione, e al rifinanziamento del fondo perequativo infrastrutturale e del Fondo sviluppo e coesione.

Per sostenere le imprese il Dpb conferma i 4 miliardi già annunciati e altri due sono già stanziati per il 2023. Le risorse andranno a finanziare una nuova stabilizzazione triennale dei bonus fiscali di Transizione 4.0, il sostegno all’internazionalizzazione delle imprese, il rifinanzaimento della Sabatini per sostenere le Pmi nell’acquisto di beni strumentali, nonché un ulteriore contributo per il fondo di garanzia Pmi.

Per il settore dell’edilizia e le famiglie arriva la conferma della proroga dei bonus edilizi compreso il superbonus del 110% che nella versione ufficiale inviata a Bruxelles viene tradotto in «Favorire gli investimenti sul patrimonio edilizio finalizzati ad aumentare l’efficienza energetica e la resilienza sismica». Gli stanziamenti appostati nel documento confermano la proroga triennale per i bonus ristrtturazioni e per il credito d’imposta sull’efficinetamento energetico degli edifici al 65%. Saranno prorogati anche i bonus mobili e quello “verde” per i giardini. Vale 110 milioni, invece, lo stanziamento per il nuovo ecobonus sulle auto.

Il pacchetto famiglia vero e proprio parte con risorse per 400 milioni di euro che sranno indirizzati dalla legge di bilancio per la proroga di un anno del bonus casa per gli under 36 con Isee fino a 40mila euro che vogliono acquistare casa. Il bonus varrà fino a giugno 2022 ed esenta i giovani acquirenti dal versamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale, prevedevdo anche un credito d’imposta nei casi di acquisto di un immobile soggetto a Iva. C’è poi anche la stabilizzazione del congedo di paternità a 10 giorni e la creazione di asili nido e scuole dell’infanzia.

Il Dpb infine cifra le entrate 2022 attese dal Recovery: si tratta di 22,6 miliardi di prestiti e 20,7 di sussidi.

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