Imposte

Manovra, ok gli sgravi ma il settore agricolo teme le nuove tasse

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di Alessio Romeo

L’agricoltura incassa per il 2020 la conferma di sgravi fiscali e contributivi, l’estensione degli incentivi all’innovazione previsti per l’Industria 4.0, ma anche una serie di nuove tasse destinate ad avere sul settore un impatto, seppur indiretto, non indifferente. A partire dalla “sugar tax”, unanimemente contestata dalle organizzazioni, che rischia in prospettiva di danneggiare anche la battaglia italiana in Europa per le etichette sugli alimenti. La manovra “agricola” non prevede poi nessun incentivo alla rottamazione dei trattori, misura chiesta da alcune associazioni con l’obiettivo di svecchiare un parco da 1,5 milioni di macchine agricole con un’età media di 25 anni, fondamentale per l’innovazione ma anche per la sicurezza sul lavoro.

Le misure principali per il settore contenute nella legge di bilancio 2020 riguardano l’azzeramento dell’Irpef agricolo, con due tipologie di sgravi fiscali e contributivi: da una parte le esenzioni Irpef per gli agricoltori (che riguarda imprenditori agricoli professionali, domenicali e coltivatori diretti) per un triennio, e poi l’esonero biennale al 100% del carico contributivo per i giovani under 40 che si iscriveranno nella gestione previdenziale agricola nel 2020. C’è poi l’estensione al settore primario degli incentivi fiscali di Industria 4.0 per l’acquisto di beni strumentali tramite il credito d’imposta, che sostituisce super e iper ammortamento e rende possibile applicare le agevolazioni di Industria 4.0 alle aziende agricole che scelgono di effettuare investimenti anche per lo sviluppo tecnologico. La precedente tipologia di agevolazioni non era accessibile alle imprese agricole che per oltre il 90% sono tassate sulla base del reddito catastale.

Per il settore florovivaistico arriva l’importante riconoscimento di un trattamento di favore alle imprese che, nei limiti del 10 % del proprio volume di affari, potranno commercializzare anche piante vive e prodotti della floricoltura acquistati da altri imprenditori agricoli florovivaistici applicando sui ricavi derivanti dalla vendita di tali prodotti un coefficiente di redditività pari al 5%, con una sostanziale semplificazione degli adempimenti dichiarativi e contabili per effetto del regime di tassazione forfettario. A queste misure si aggiunge l’impegno sulla proroga per il 2020 del bonus verde, definendo così un pacchetto a favore della competitività di un settore con un giro d’affari di oltre 2,5 miliardi e 100mila occupati nella coltivazione di oltre 2mila specie vegetali.

Nella legge di bilancio hanno trovato spazio anche le misure a sostegno delle filiere agricole, per un totale di 29,5 milioni, e dell’imprenditoria agricola femminile con la previsione di mutui a tasso zero finalizzati a favorire lo sviluppo e il consolidamento di aziende rosa. Al Fondo di solidarietà sono stati assegnati 40 milioni per il 2020 per affrontare l’emergenza della cimice asiatica. Viene estesa all’”oleoturismo” la disciplina dell’enoturismo e aumentato di un milione all’anno, nel triennio 2020-2022, il fondo indigenti.

La filiera delle bioenergie, infine, incassa l’approvazione del nuovo sistema di supporto per gli impianti biogas e nuove misure per l’utilizzazione agronomica del digestato, equiparato ai fertilizzanti chimici; viene previsto il diritto di continuare a usufruire di un incentivo sull’energia elettrica anche agli impianti alimentati a biogas entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2007 che non abbiano avuto modo di riconvertire la produzione di biometano per effetto dei ritardi nella fase di approvazione e quindi di attuazione del decreto del 2 marzo 2018 sul biometano, con l’impegno politico a dare continuità ai nuovi impianti fino a 300 kw. Lo stop all’emendamento sulla cannabis light è destinato invece a frenare il potenziale sviluppo della filiera della canapa industriale che ha registrato importanti investimenti negli ultimi anni e offerto in molte aree alternative alle coltivazioni tradizionali. Una filiera che ha visto in passato l’Italia all’avanguardia in Europa.

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