Controlli e liti

Pace fiscale, il Mef al lavoro sulla rottamazione quater

di Marco Mobili

Neanche il tempo di chiudere la terza edizione della rottamazione delle cartelle e la prima versione del “saldo e stralcio”, la sanatoria agevolata per chi è in difficoltà economica, che il Governo già lavora a una riapertura dei termini del condono sulle cartelle. Sfumata la proroga del termine del 30 aprile chiesta a gran voce da commercialisti e consulenti del lavoro, ma bocciata all’ultimo miglio dal ministero dell’Economia (si veda il Sole 24 Ore di ieri), è stato il vicepremier Matteo Salvini a ribadire anche ieri che la Lega sta lavorando, per i ritardatari e per chi ha avuto problemi con il servizio telematico di invio delle domande, a una nuova “finestra” per aderire alla pace fiscale: «nei prossimi giorni, con un emendamento al decreto crescita - ha detto Salvini - inseriremo un’ulteriore riapertura dei termini alle stesse condizioni».

Per la Lega, infatti, si tratta di una risposta diretta non solo ai contribuenti in difficoltà ma agli stessi professionisti del settore, commercialisti e consulenti del lavoro su tutti, che nel fine settimana e lunedì avevano chiesto una proroga, almeno fino al prossimo 31 maggio, soprattutto per problemi nel funzionamento della piattaforma online per le domande. «Visto l’enorme successo e la scadenza del 30 aprile in coincidenza con le festività pasquali ed i ponti», hanno sottolineato ieri il sottosegretario all’Economia, Massimo Bitonci e il viceministro, Massimo Garavaglia, «nello spirito della pace fiscale abbiamo proposto al ministro Tria la riapertura dei termini». I dati di agenzia Entrate-Riscossione confermano il successo della «pace fiscale voluta dalla Lega». A poche ore dalla chiusura degli sportelli e dei canali web per inviare le domande, l’agente pubblico della riscossione ha ricevuto oltre un milione di richieste per la rottamazione-ter e quasi 300mila per il saldo&stralcio. «Il canale telematico ha funzionato molto bene - hanno commentato i rappresentanti di governo della Lega al Mef - tanto che l’utilizzo della posta elettronica certificata (Pec) è stato pari a 302.804 domande, mentre le richieste via web sono state 464.943 e quelle via e-mail e posta elettronica 10.218. Le domande presentate agli sportelli sono state 541.641».

Nessuna proroga, dunque, della pace fiscale ma una riapertura dei termini dove «per stesse condizioni», come ha detto Salvini, dovranno intendersi quelle fissate dalla pace fiscale: per le cartelle rottamabili si potranno pagare solo le imposte dovute al netto di sanzioni e interessi e per i debiti riferiti ai ruoli assegnati all’agente della riscossione dal 2000 al 31 dicembre 2017; per il saldo e stralcio, riservato a chi è in grave e comprovata situazione di difficoltà economica attestata da un Isee fino a 20mila euro, si potranno saldare a titolo di capitale e interessi i debiti maturati nei confronti del Fisco per omessi versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi e dell’Iva nonché i debiti contributivi maturati con l’Inps o con le casse di previdenza. Il tutto con un super sconto versando una percentuale a forfait del 16, 20 o 35% in relazione al livello di reddito Isee dichiarato dal nucleo familiare.

A cambiare sarà invece, quasi certamente, il numero delle rate con cui sarà possibile dilazionare il pagamento delle due nuove sanatorie. Oggi la rottamazione concede 5 anni per con il primo pagamento in unica soluzione o prima rata entro il 31 luglio 2019. Il saldo e stralcio prevede, invece, il pagamento delle somme dovute in un massimo di tre anni con il primo o unico versamento entro il 30 novembre. La riduzione delle rate è un atto dovuto, almeno per Bitonci, soprattutto «per non penalizzare chi correttamente ha aderito alla pace fiscale entro la scadenza ormai spirata del 30 aprile».

La nuova chance di adesione alle due sanatorie, calendario alla mano, non arriverà comunque prima del 29 giugno. Salvo nuovi cambi di rotta, l’emendamento della Lega al decreto legge crescita (entrato in vigore oggi), se sarà approvato con il via libera dell’altro azionista di Governo, diventerà operativo soltanto con la pubblicazione della legge di conversione, non prima dunque dei 60 giorni concessi al Parlamento per il relativo esame del decreto d’urgenza. Il correttivo dovrà dunque fissare un nuovo calendario legato alla finestra temporale che si vorrà riaprire, a partire dalla data di presentazione dell’istanza di adesione, dei tempi tecnici per la riscossione e quello dei versamenti. Il che trasformerà inevitabilmente la rottamazione e il saldo stralcio in una sorta di condono permanente per tutto il 2019, con l’avvertenza però di non far cadere le nuove scadenze in piena estate così da poter scongiurare, quanto meno, un altro balletto delle proroghe.

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