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Passaggio al Runts, prima la diffida e poi la cancellazione per la mancata integrazione dei documenti

Oltre all’eventuale cancellazione dal Runts, chi non ottempera entro i termini di diffida va incontro anche a una sanzione pecuniaria da 103 a 1.032 euro

di Jessica Pettinacci e Gabriele Sepio

Organizzazioni di volontariato (Odv) e Associazioni di promozione sociale (Aps): nuovi chiarimenti sul fronte degli effetti previsti in caso di documentazione irregolare. Con la nota 5941, pubblicata lo scorso 15 novembre, il ministero del Lavoro interviene a fare il punto sulle procedure d’ingresso da parte di Odv/Aps trasmigrate nel Registro unico del Terzo settore (Runts) e relativi effetti. In particolare, come già segnalato (si veda «Il Sole 24 Ore» del 17 novembre 2022), si precisa anzitutto che la mancata integrazione documentale, entro 90 giorni successivi al perfezionamento della trasmigrazione, non determina un’automatica cancellazione degli enti dal Runts. Piuttosto, decorso inutilmente tale termine, gli Uffici potranno diffidare le Odv/Aps che non hanno depositato la documentazione richiesta o hanno adempiuto in maniera irregolare.

La riconvocazione dell’assemblea

Si pensi, ad esempio, al caso in cui l’associazione abbia depositato un bilancio 2021 non conforme agli schemi di bilancio degli enti del Terzo settore (Ets). Ovvero all’ipotesi in cui l’Odv/Aps abbia un volume di entrate superiore ai 130mila euro annui e abbia redatto un mero rendiconto per cassa al posto del bilancio “classico”. Irregolarità, queste, che possono a ben vedere essere contestate già sul bilancio 2021 per le Odv/Aps trasmigrate dai vecchi registri. Ciò in quanto per queste tipologie di enti (e le Onlus), l’osservanza della modulistica di cui al Dm 5 marzo 2020 assume natura obbligatoria con riferimento anche ai rendiconti dell’anno finanziario scorso. In questi casi, gli enti saranno tenuti a riconvocare l’assemblea al fine di regolarizzare la violazione e procedere all’approvazione della documentazione in linea con le previsioni del Codice.

La cancellazione

A livello operativo, gli Uffici del Runts assegnano un termine agli enti, non superiore a 180 giorni, specificando che, in caso di mancata ottemperanza, si procederà con apposito provvedimento di cancellazione dal Runts. Aspetti, questi, di non poco rilievo e che richiedono un attento monitoraggio della procedura anche da parte degli enti. Ciò in quanto il mancato adempimento e la conseguente cancellazione dal Runts determinano la perdita della qualifica di ente del Terzo settore e, di conseguenza, la fruizione dei benefici (fiscali e non) connessi. Ma non solo. Ulteriori aspetti in caso di mancato “ravvedimento” nei termini riguardano anche la responsabilità degli amministratori. La procedura di diffida, regolata dalla normativa del Terzo settore, prevede espressamente l’applicazione dell’articolo 2630 del Codice civile (articolo 20, comma 7, del Dm 106/2020).

La sanzione amministrativa

Nella sostanza, oltre all’eventuale cancellazione del Runts, la mancata ottemperanza entro i termini di diffida determineranno anche l’irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 103 a 1.032 euro. Con l’ulteriore precisazione che, ove si tratti di omesso deposito di bilanci, la sanzione è aumentata di un terzo. Resta in ogni caso fermo che se il deposito della documentazione richiesta avvenga nei trenta giorni successivi alla scadenza dei termini, la sanzione amministrativa pecuniaria è ridotta a un terzo.