Per la quotazione delle Pmi bonus fino a 500mila euro
Al via da ieri lo sconto del 50% su costi di quotazione delle Pmi disposto dalla legge di Bilancio 2018. Il regolamento ministeriale, approvato con Dm del 23 aprile scorso, è infatti approdato sulla «Gazzetta» del 18 giugno ed è in vigore da ieri. Possono rientrare nell’incentivo solo i costi per servizi resi da consulenti esterni, diversi comunque da società del gruppo. Ampio lo spettro delle attività ammissibili: si va dalla consulenza legale e fiscale alla comunicazione per offrire visibilità alla società che si quota.
Pmi verso il mercato
La legge di Bilancio 2018 ha introdotto una agevolazione per le Pmi che, dal 1° gennaio 2018 e fino al 31 dicembre 2020, procedono alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione in uno Stato Ue o aderente al See. Viene riconosciuto, sotto forma di credito di imposta, il rimborso del 50% delle spese di consulenza sostenute, con un bonus massimo di 500mila euro. Il Dm congiunto Mise e Mef disciplina il contenuto della agevolazione.
Possono usufruirne solo le Pmi come definite dalla raccomandazione 2003/361/CE e dunque società che, a livello di gruppo, non hanno più di 250 dipendenti e il cui bilancio non supera 50 milioni di ricavi o 43 milioni di attivo dello stato patrimoniale. Le società devono essere in regola con provvedimenti di restituzione di aiuti o di incentivi dichiarati illegittimi o revocati, e non trovarsi in situazioni di difficoltà ex regolamento 651/2014. La domanda di ammissione alla quotazione deve essere presentata dopo il 1° gennaio 2018 e l’ammissione deve essere ottenuta entro fine 2020.
Costi detassabili
I costi agevolabili comprendono un insieme ampio di consulenze e servizi. Si deve comunque trattare di attività rese da consulenti o società esterne, che non configurano servizi continuativi o periodici, e che non rientrano nella ordinaria consulenza fiscale, legale o pubblicità. Sono esclusi i servizi resi da società collegate come definite a livello comunitario.
Agevolabili i servizi di implementazione del sistema di controllo di gestione, quelli per la redazione del business plan redatto in vista della quotazione. Si passa quindi alle attività finalizzate a supportare la società nella revisione delle informazioni contabili storiche e prospettiche (come la due diligence finanziaria), alla consulenza legale, fiscale e contrattuale, su temi specifici legati alla quotazione (informazioni da inserire nei prospetti, due diligence ecc.). Sono agevolabili, se resi in modo specifico e non continuativo, i servizi di comunicazione necessari a presentare la società e il suo caso aziendale alla stampa specializzata e agli investitori finanziari. I costi devono essere attestati dal collegio sindacale o da un revisore. Il bonus, pari al 50% dei costi sostenuti dal 2018 fino alla quotazione, può raggiungere al massimo i 500mila euro ed è soggetto al vincolo degli stanziamenti a carico del bilancio dello Stato.
Domande via pec
Per usufruire del credito di imposta, le società trasmettono al Mise (dgpicpmi.div05@pec.mise.gov.it) un’istanza redatta secondo un facsimile allegato al Dm, dal 1° di ottobre dell’anno di quotazione al 31 marzo dell’anno seguente. Il ministero, entro 30 giorni da quest’ultima data, comunica alla Pmi l’ammissione al beneficio con il relativo importo spettante in base alle domande complessivamente presentate e ai fondi disponibili. Il credito di imposta, che va indicato nel quadro RU della dichiarazione, si utilizza in compensazione in F24, senza limiti di importo, e non concorre a formare l’imponibile Ires e Irap.