L'esperto rispondeProfessione

Per ripartire gli utili dell’associazione professionale non è necessaria la fattura

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di Nicola Forte

La domanda

È corretto il comportamento tenuto dai soci di uno studio associato tra professionisti, i quali emettono fattura a nome dello studio per le prestazioni effettuate e, successivamente, ai fini della ripartizione degli utili, redigono fattura a proprio nome nei confronti dello studio stesso? Non si genera con questa condotta un conflitto di interessi, visto che l’associato emette fattura verso un altro soggetto, lo studio associato, di cui egli stesso è contitolare?

Al fine di distribuire gli utili dell’associazione professionale di cui si fa parte non è necessaria l’emissione della relativa fattura. Sarà sufficiente effettuare esclusivamente un’operazione di prelievo in ragione degli utili che possono essere distribuiti. L’emissione della fattura è legittima solo a condizione che l’associato abbia effettuato una specifica prestazione nei confronti dell’associazione stessa. In questo caso, il soggetto interessato deve agire non come associato, ma come autonomo contribuente che ha operato non in quanto facente parte dell’associazione, ma come soggetto terzo. In alcuni casi, gli statuti delle associazioni professionali vietano l’esercizio dell’attività professionale al di fuori dell’associazione medesima.

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