Pieni poteri a Ruffini per scrivere lo Statuto della nuova riscossione
L'operazione “addio a Equitalia” entra nel vivo. Spetta ora a Ernesto Maria Ruffini, attuale amministratore delegato di Equitalia, vestire i panni del Commissario straordinario e traghettare il concessionario pubblico della riscossione, partecipato al 51% dall’agenzia delle Entrate e per il restante 49% dall’Inps, nel nuovo ente pubblico economico Agenzia delle entrate - Riscossione. La nomina è stata ufficializzata ieri con la pubblicazione sulla gazzetta Ufficiale del Dpcm previsto dal decreto legge fiscale collegato alla manovra di Bilancio e che fissa al 1° luglio 2017 la “rottamazione” di Equitalia. Il nuovo ente subentrerà a titolo universale nei rapporti giuridici attivi e passivi anche processuali delle società del gruppo Equitalia (Equitalia Spa ed Equitalia Servizi di Riscossione). Per questo, si legge nel Dpcm, l'incarico di Commissario straordinario per Ruffini avrà termine il 30 giugno 2017.
A Ruffini, dunque, il compito di preparare il terreno per assicurare la piena operatività al nuovo Ente. Il primo passo sarà la messa a punto dello Statuto del nuovo ente. Dovrà inoltre «provvedere alla predisposizione di tutti gli atti, gli accordi, i contratti e le convenzioni, propedeutici all'istituzione dell'ente e necessari alla sua operatività». A Ruffini anche la partita più delicata della definizione del modello organizzativo, corredato delle relative strutture, i regolamenti e gli atti di funzionamento interno e di effettuare la ricognizione delle competenze possedute dal personale di Equitalia e di Equitalia Servizi di Riscossione. E come prevedeva espressamente il Dl fiscale «assicurando senza soluzione di continuità le funzioni proprie del servizio nazionale della riscossione». Si dovrà anche tener conto delle competenze tecniche necessarie al loro svolgimento con la collocazione organizzativa del personale stesso e l 'attribuzione dei ruoli. Il tutto con la tutela della posizione giuridica, economica e previdenziale maturata dal personale alla data del trasferimento al nuovo ente.
Il Commissario Ruffini, così come prevede il Dpcm, dovrà comunque riferire al Presidente del Consiglio e al ministro dell'Economia sull'andamento della sua attività. Attività totalmente gratuita dice anche il Dpcm: «Non è dovuto alcun compenso, indennità, rimborso spese o emolumento comunque denominato».