Adempimenti

Più responsabibilità con l’autoliquidazione

di Antonio Longo e Antonio Tomassini

Il decreto fiscale (Dl 193/2016) ha riaperto i termini della voluntary disclosure con cui possono essere sanate violazioni tributarie internazionali e domestiche. È prevista una procedura facoltativa di autoliquidazione degli oneri della regolarizzazione, in alternativa alla liquidazione diretta da parte dell’agenzia delle Entrate.

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L’autoliquidazione può comportare maggiori responsabilità e oneri in caso di errori anche derivanti da condizioni di incertezza giuridico-interpretativa. Sussistono dubbi, peraltro, sul tema del credito per le imposte estere e per la tassazione dei dividendi al lordo o al netto delle imposte pagate dalla società.

2 L’agenzia delle Entrate, nelle istruzioni al modello di istanza, ritiene non applicabile il principio del favor rei rispetto alle nuove sanzioni introdotte dal Dlgs 158/2015. La stessa Agenzia - e in primo luogo la nuova norma - sembra, però, aver aperto alla possibilità di definire le sanzioni da quadro RW con il pagamento di un terzo del cosiddetto cumulo giuridico, senza il limite minimo del terzo dei minimi edittali anno per anno.

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Per le attività provenienti dagli Stati black list che hanno stipulato un accordo sullo scambio di informazioni con l’Italia, entrato in vigore prima del Dl 193/2016, si applicano gli effetti premiali previsti in caso di attività in Paesi white list. Sarebbe opportuno che i medesimi effetti si applicassero anche per le attività detenute in Paesi che hanno sottoscritto accordi prima del decreto legge 193 anche se la loro entrata in vigore è successiva: è il caso ad esempio delle intese con Panama e Bermuda.

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