Professionisti, presentato l’emendamento che tutela chi si ammala di Covid
La proposta ha trovato un approggio bipartisan, tra i firmatari FdI, Pd, Italia Viva, FI, Lega e Südtiroler Volkspartei
Presentato un emendamento bipartisan al Dl sostegni per tutelare il diritto salute dei professionisti nel corso della pandemia. La proposta mira a riconoscere una sospensione degli adempimenti (di 45 giorni) nel caso il professionista contragga il Covid. Un'iniziativa di cui si è parlato in questi giorni, portata avanti dal senatore Andrea de Bertoldi (Fratelli d’Italia) insieme alla Consulta parlamentare dei commercialisti. L'emendamento A,S. 2144 è stato presentato da de Bertoldi primo firmatario e firmato anche da Donatella Conzatti (Italia viva), Mauro Marino (Pd), Tommaso Nannicini (Pd), Massimiliano Romeo (Lega Nord), Dieter Steger (Südtiroler Volkspartei) e Roberta Toffanin (Forza Italia); il Movimento 5 selle non risulta tra i firmatari perché presenterà un proprio emendamento sullo stesso tema.
I contenuti dell’emendamento
L’emendamento prevede che la mancata trasmissione di atti o documenti e il mancato pagamento entro i termini non siano rilevati come un mancato adempimento verso la pubblica amministrazione - che fa scattare la decadenza dalla facoltà - e non costituiscano un inadempimento connesso alla scadenza dei termini. La sospensione dei termini si applica se tra le parti esiste un mandato professionale precedente la malattia; il contagio va dimostrato con la carta di ricovero in ospedale o attraverso il certificato medico da inviare con raccomandata A/R negli uffici della Pa (che dovrà disciplinare le modalità operative di ricezione, e anche quelle di ravvedimento). Gli adempimenti sospesi vanno eseguiti entro sette giorni una volta conclusa la sospensione di 45 giorni. De Bertoldi è il primo firmatario di un disegno di legge sulla malattia professionale (Ddl A.S. 1474) che però vede allungarsi i tempi di approvazione. Da qui l'idea di prevedere nel Dl Sostegni almeno una tutela per chi contrae il virus. Con questo intervento – sottolinea de Bertoldi “ si corregge un decreto, in cui il governo poco o nulla ha previsto per i professionisti italiani, dando così una risposta concreta a milioni di lavoratori troppo spesso dimenticati e abbandonati al proprio destino dallo Stato e che rappresenterebbe un atto di civiltà nei confronti di categorie”.
La posizione della categoria
Questo emendamento risponde a una necessità segnalata anche dal Consiglio nazionale dei commercialisti. Il vicepresidente della categoria Giorgio Lucchetta ricorda che “sono davvero tanti i colleghi che hanno contratto il virus e che ci segnalano l'impossibilità di rispettare le scadenze degli adempimenti. Una norma che ci tuteli in questi casi, sollevandoci in un momento così drammatico da obblighi che siamo fisicamente impossibilitati a rispettare, ci sembra un passaggio non più rinviabile, direi un atto dovuto. In questa fase di emergenza pandemica è ancor più paradossale che alle libere professioni non venga riconosciuto un principio costituzionalmente garantito quale il diritto alla malattia”. Soddisfatto per l'iniziativa anche il presidente dell'Anc (Associazione nazionale commercialisti) Marco Cuchel che però sottolinea la necessità che il disegno di legge 1474, che mira a tutelare il professionista malato (non solo di Covid) concluda in tempi brevi il suo iter.