Adempimenti

Redditi 2018, c’è la doppia rata per i titolari di partita Iva

di Salvina Morina e Tonino Morina

La tentazione della doppia rata fa nuovamente cadere il fisco in errore. Lo scorso anno, per i Redditi 2017 relativi al 2016, la doppia rata venne chiesta ai non titolari di partita Iva. Per quest’anno, invece, le bozze delle istruzioni per la compilazione del modello Redditi 2018 per il 2017 “salvano” i non titolari di partita Iva, ma chiedono la doppia rata ai titolari di partita Iva.

La doppia rata nello stesso giorno è un errore, in quanto non tiene conto dei differimenti da calendario che, spostando il termine per il primo versamento, perché lo stesso cade di sabato o in giorno festivo, sposta in avanti anche il giorno da cui decorre il termine per il versamento con lo 0,40% in più, con conseguente proroga dello stesso. Questa regola vale anche per i termini per regolarizzare, tramite ravvedimento, gli omessi o carenti versamenti delle imposte.

I termini per chi paga a rate
Le regole sui differimenti da calendario per versamenti e ravvedimento vanno applicate anche ai versamenti rateali del saldo annuale Iva o del saldo e primo acconto delle imposte annuali dei redditi e dell’Irap, che si devono eseguire entro il 30 giugno dell’anno di presentazione della dichiarazione stessa. Per quest’anno, la scadenza del 30 giugno slitta al 2 luglio, e i 30 giorni successivi, con lo 0,40% in più, scadono il primo agosto, che a sua volta slitta al 20 agosto, per effetto della cosiddetta proroga di Ferragosto, che sposta al 20 i versamenti in scadenza dal primo al 20 agosto.

Chi paga a rate, a partire dalla seconda rata, deve pagare gli interessi del 4% annuo, che decorrono dal primo giorno successivo alla scadenza della prima rata. Le rate successive alla prima devono essere pagate entro il 16 di ciascun mese di scadenza per i titolari di partita, ed entro la fine di ciascun mese per gli altri contribuenti non titolari di partita Iva. Questo significa che:

•per i non titolari di partita Iva, che pagano la prima rata entro i 30 giorni successivi al 2 luglio, che scadono il 1° agosto e che, a loro volta, slittano al 20 agosto 2018, la seconda scade il 31 agosto (gli interessi dovuti sono pari allo 0,11%); in questo caso, le bozze delle istruzioni per la compilazione dei modelli Redditi 2018 “cancellano”, correttamente, la doppia rata che era stata chiesta lo scorso anno;

• per i titolari di partita Iva, che pagano la prima rata entro i 30 giorni successivi al 2 luglio, che scadono il 1° agosto e che, a loro volta, slittano al 20 agosto 2018, la seconda rata scade il 16 settembre, che, essendo domenica, slitta al 17 settembre (gli interessi dovuti sono pari allo 0,29%).

È sbagliato chiedere due rate nello stesso giorno
Come si è detto, nelle bozze delle istruzioni per la compilazione del modello Redditi 2018 per il 2017, per i titolari di partita Iva, è prevista la doppia rata con scadenza lo stesso 20 agosto, e con la terza in scadenza al 17 settembre con interessi dello 0,33 per cento. È sbagliato chiedere due rate nello stesso giorno ed è anche sbagliato il calcolo degli interessi, indicati nella misura dello 0,33%, cioè per un mese intero, quando, in effetti, i giorni da considerare sono dal 20 agosto al 16 settembre.

Visto che si tratta di bozze, si può sperare in un ripensamento delle Entrate che, peraltro, è in contrasto con le indicazioni fornite con la risoluzione 69/E del 2012 e con i precedenti documenti di prassi (circolare 192 del 1998, circolare 50/E del 2002 e risoluzione 128/E del 2007). Inoltre, la scadenza di quest’anno per i titolari di partita Iva, che pagano la prima rata il 20 agosto, è uguale a quella del 2012 per il modello Unico 2012 dove, correttamente, venne indicata come seconda rata la scadenza del 17 settembre con gli interessi giusti dello 0,29 per cento. Per evitare il pasticcio della doppia rata, che lo scorso anno ha interessato i non titolari di partita Iva e quest’anno riguarderebbe i titolari di partita Iva, basta ricordarsi della risoluzione 69/E del 21 giugno 2012, che aveva le stesse scadenze di quest’anno.

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