Reparti Gdf già in campo con la Procura europea
Dal 1° giugno il nuovo ufficio Eppo è operativo in 22 Paesi Ue. In In questa prima fase le informative vanno girate anche alle Procure italiane
Guardia di Finanza subito in campo con Eppo, il nuovo Ufficio del procuratore europeo entrato in vigore il 1° giugno in 22 paesi dell’Unione. Con una circolare operativa diramata ai reparti, il Comando generale ha sottolineato come il nuovo Ufficio del procuratore europeo, chiamato ad operare su tutti i reati in materia finanziaria, rappresenti il primo passo per l’attuazione di uno spazio giuridico comune. E in questo senso il ruolo di polizia economico-finanziaria e di organo investigativo delle Fiamme gialle potrà essere rafforzato grazie soprattutto all’attività di contrasto alle frodi, alle malversazioni e agli sprechi di denaro pubblico che il Corpo già esercita in campo nazionale.
Eppo nasce anche nel quadro del dispositivo di contrasto alle frodi e ai reati che possono pregiudicare la piena attuazione del programma Next Generation Eu. Ma con quali margini di intervento? La circolare delle Fiamme Gialle ricorda che il Procuratore europeo è competente sui reati finanziari in grado di produrre danni agli interessi economici dell’Unione europea a partire da 10.000 euro. I reati da contrastare sono quelli su cui quotidianamente le Fiamme Gialle si confrontano e in particolare quelli in materia di spese (appalti pubblici o distrazioni di fondi), doganali, appropriazioni indebite da parte dei funzionari pubblici, indebite percezioni di erogazioni pubbliche , frodi e reati tributari, riciclaggio e tutti gli altri reati definiti «indissolubilmente connessi», ossia quando entrambi i reati sono stai commessi con la stessa attività materiale e spinti dallo stesso intento, oppure tra i reati ci sono collegamenti nel tempo, nello spazio o per materia.
L’elenco è comunque lungo e in alcuni casi Eppo può esercitare la sua competenza anche per reati che provocano danni al bilancio unionale per meno di 10mila euro se i sospettati sono funzionari o altri agenti della Ue, nonché membri degli organi comunitari. Anche se entrato in vigore dal 1° giugno Eppo potrà avviare le sue attività su fatti commessi dopo il 20 novembre 2017, data di entrata in vigore del regolamento. Sui territori nazionali Eppo ha dei suoi procuratori europei delegati che esercitano in via esclusiva e fino alla definizione del procedimento le stesse funzioni e hanno gli stessi poteri attribuiti ai pubblici ministeri nazionali. Possono disporre e richiedere intercettazioni e possono richiedere o disporre arresti o provvedimenti di custodia cautelare, nonché emettere un mandato di arresto europeo.
In questo quadro si innesta l’attività delle Fiamme Gialle che, secondo le istruzioni impartite ieri con la circolare, dovranno assicurare il massimo sostegno e collaborazione alle indagini e alle azioni penali della Procura europea e, senza soluzione di continuità, dovranno operare come fatto fino ad oggi con le Procure della Repubblica.
Nella pratica, almeno in questa prima fase di avvio, i reparti dovranno inoltrare le informative su fattispecie penali di interesse della Procura europea, sia al Procuratore delegato sia alla Procura della Repubblica competente utilizzando il «Portale delle notizie di reato».
Tra i casi di reato indicati dal Comando generale, ad esempio, per il calcolo del superamento della soglia dei reati transanazionali in materia di Iva, fissata in 10 milioni di euro, si dovranno sommare l’imposta evasa per tutti gli anni d’imposta e in tutti i Paesi coinvolti. Mentre nel caso in cui la stessa condotta, connessa al territorio di due o più Stati membri, dovesse integrare una fattispecie penalmente rilevante ai fini sia delle imposte dirette sia dell’Iva, la comunicazione di notizia di reato andrà inoltrata sia alla Procura europea sia a quella nazionale. E dovrà riportare anche l’ammontare complessivo dell’Iva riferito all’intero periodo oggetto d’indagine.
Nei casi di reati in tema di appalti, invece, se non si registra una «perdita materiale effettiva agli interessi finanziari dell'Unione , ma il contratto non sarebbe stato assegnato senza l’attività fraudolenta», si dovrà considerare il valore del contratto.