Controlli e liti

Riciclaggio e criptovalute: schemi «opachi» sotto la lente dell’Uif

Una selezione di fattispecie riguardanti i fenomeni di riciclaggio più recenti

di Ivan Cimmarusti

Una selezione di fattispecie riguardanti i fenomeni di riciclaggio più recenti, anche connessi all’uso di Criptovalute. L’Unità di informazione finanziaria (Uif) di Bankitalia ha messo online il quarto numero delle casistiche principali sulle tecniche di lavaggio del denaro sporco, individuate attraverso le attività di controllo e intelligence. Un insieme di casi da utilizzare come “bussola” per i professionisti. La rassegna conferma la crescente complessità degli schemi operativi riconducibili alle attività di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, quali l’utilizzo di sofisticate triangolazioni e strutture artificiosamente complesse e opache anche in ambito transnazionale.

Abstract illustrativi
La descrizione dei singoli casi è introdotta da un breve abstract, che riassume i tratti fondamentali della fattispecie e l’esito degli approfondimenti dell’Uif. Sono poi illustrati i fatti oggetto di analisi ed è delineato il percorso di approfondimento finanziario seguito dall’Unità.

In alcuni casi è riportata l’ipotesi sulla natura dell’attività criminale sottostante, formulata dall’analista a supporto delle successive indagini. Per facilitarne la comprensione, lo sviluppo dei flussi finanziari è illustrato anche con un’apposita rappresentazione grafica. L’esposizione si chiude con il richiamo degli indicatori di anomalia ritenuti esemplificativi.

Mafia e Criptovalute
I temi principali trattati riguardano:

1.Criminalità organizzata
2. Corruzione
3. Evasione fiscale

Tuttavia particolare attenzione è stata prestata anche a «casistiche emergenti», quali le operazioni in valute virtuali, oggetto di un’apposita comunicazione operativa nel 2019.

Il direttore dell’Uif: «Insostituibile contributo dei professionisti»
Secondo il direttore dell’Uif Claudio Clemente, che firma l’introduzione, «dai casi illustrati credo che emerga ancor più chiaro l’insostituibile contributo che gli operatori finanziari e i professionisti sono in grado di dare a un’efficace attività di prevenzione e contrasto delle attività criminali, quando la segnalazione, lungi dall’essere percepita come un mero e cautelativo adempimento di un dovere, è supportata da elevate competenze professionali e dal reale intento di dare un contributo alla tutela della legalità».

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