Controlli e liti

Rottamazione-bis, ultima chiamata per passare alla ter

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di Rosanna Acierno

Ancora quattro giorni per pagare in un’unica soluzione le somme dovute a ottobre 2018 a seguito della rottamazione-bis, così da non perdere i benefici della versione “ter” (stralcio di sanzioni e interessi di mora e dilazione in cinque anni del debito residuo, ex articolo 3 del Dl 119/2018).

Infatti, venerdì prossimo, 7 dicembre, è l’ultimo giorno per mettersi in regola con gli omessi o insufficienti versamenti delle rate scadute a luglio, settembre e ottobre di quest’anno, dovuti da coloro che hanno aderito alla precedente definizione agevolata (articolo 1, Dl 148/2017).

Chi va alla cassa venerdì
Sono interessati, innanzitutto, i ripescati della prima rottamazione (articolo 6 del Dl 193/2016). Chi aveva piani di dilazione in essere al 24 ottobre 2016 - con rate in scadenza a ottobre, novembre, dicembre dello stesso anno - per accedere alla definizione agevolata avrebbe dovuto pagare tali rate entro marzo 2018. A chi non l’ha fatto, già la rottamazione-bis aveva permesso di rientrare in gioco con una istanza presentata entro lo scorso 15 maggio e il relativo pagamento entro luglio. Ora, per questi soggetti, viene prevista la possibilità di pagare entro il 7 dicembre la rata di ottobre 2018 eventualmente non versata.

Sono poi interessati coloro che, con l’istanza presentata entro il 15 maggio scorso, hanno inteso rottamare i carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio al 30 settembre 2017 o quelli affidati dal 2000 al 2016 e che non hanno pagato, in tutto o in parte, le rate in scadenza il 31 luglio e/o il 30 settembre 2018 e/o il 31 ottobre di quest’anno.

Come pagare
Per perfezionare il pagamento delle rate in scadenza a ottobre 2018 è sufficiente versare, senza oneri extra, con i bollettini Rav le scadenze di luglio, settembre e ottobre ricevuti insieme alla «Comunicazione delle somme dovute» inviata da agenzia Entrate-Riscossione (la copia può essere chiesta su www.agenziaentrateriscossione.gov.it).

Tale pagamento permetterà di avere i benefici della rottamazione-ter , compresa la dilazione d’ufficio del debito residuo in cinque anni (anziché entro il 30 novembre 2018 ed entro il 28 febbraio 2019).

Chi manca l’appuntamento del 7 dicembre, non potrà beneficiare della rottamazione.

Chi non deve pagare
La scadenza di venerdì non riguarda invece coloro che:
• non hanno mai presentato istanza di rottamazione;
• hanno presentato istanza per la prima rottamazione entro il 21 aprile 2017 e non hanno pagato le rate;
• non hanno pagato le rate entro il 31 luglio 2018.

In questi casi la legge consente di accedere alla rottamazione-ter, con domanda da presentare entro il 30 aprile 2019, senza pagare nulla entro il 7 dicembre.

Ad esempio, un contribuente che ha aderito alla prima rottamazione e non ha pagato l’ultima rata in scadenza il 30 settembre scorso, potrà fare domanda entro il prossimo 30 aprile: così potrà dilazionare in cinque anni il debito residuo.

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