Adempimenti

Scambio dati fiscali, ampliata la platea degli intermediari

I contribuenti sono obbligati a comunicare i meccanismi transfrontalieri

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di Valerio Vallefuoco

Ha ormai superato il vaglio del Consiglio dei ministri il decreto di attuazione della direttiva Ue 2018/822, cosiddetta direttiva Dac 6, destinata a modificare la vigente disciplina (direttiva 2011/16/Ue), in materia di scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale relativamente ai meccanismi transfrontalieri soggetti all’obbligo di notifica.

Le nuove norme costituiscono il punto d’arrivo di un percorso legislativo iniziato in ambito sovranazionale con l’obiettivo di rafforzare la trasparenza, come presupposto dell’azione di contrasto alla pianificazione fiscale aggressiva e all’occultamento degli attivi. Già nel 2016, il Consiglio Ecofin aveva invitato la Commissione Ue a valutare la possibilità di iniziative legislative in materia di norme sulla comunicazione obbligatoria di informazioni, al fine di introdurre disincentivi più efficaci per gli intermediari che intervengono nell’ambito di sistemi di evasione o elusione fiscale. Alla voce del Consiglio Ecofin, si era unita l’iniziativa dell’Ocse che nel marzo del 2018, aveva adottato un modello di norme sulla comunicazione obbligatoria di informazioni ( Model mandatory disclosure rules for Crs avoidance arrangements and opaque offshore structures), modello cui si richiama la stessa Dac 6. In questo contesto, lo schema di decreto legislativo, nel recepire le nuove norme, detta le coordinate soggettive e oggettive degli obblighi di comunicazione.

Sotto il profilo soggettivo, vale la pena ricordare che sono tenuti all’obbligo di comunicazione del meccanismo transfrontaliero alle Entrate gli intermediari e il contribuente. In particolare, le nuove norme enfatizzano proprio il ruolo dell’intermediario, figura questa riferibile a due categorie di soggetti: il cosiddetto promoter e il service provider.

Il primo è colui che è responsabile della progettazione, commercializzazione, organizzazione e complessiva gestione di un meccanismo transfrontaliero o che lo mette a disposizione per l’attuazione da parte di un’altra persona; il service provider o attuatore è colui che fornisce ogni aiuto materiale, assistenza o consulenza in materia di sviluppo, organizzazione, gestione e attuazione del meccanismo transfrontaliero. Questi, tuttavia, rientra nella definizione di intermediario, con relativa assunzione di tutti gli obblighi che da tale qualifica derivano, solo in presenza dello «standard di conoscenza», ossia solo se a conoscenza o se comunque ha il dovere di sapere, sulla base delle informazioni disponibili e delle competenze necessarie per fornire i servizi che eroga.

Così, ricorrendo tali presupposti oggettivi e soggettivi, rientrano nelle definizione di «intermediario» ad esempio alcune istituzioni finanziarie come banche, società di gestione accentrata di strumenti finanziari, società di intermediazione mobiliare (Sim), società di gestione del risparmio (Srg), ma anche imprese di assicurazioni, organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr), società fiduciarie, trust, stabili organizzazioni di istituzioni finanziarie estere che svolgono le medesime attività delle istituzioni finanziarie tenute alla comunicazione.

Rientrano, poi, nella medesima definizione di intermediario anche i professionisti soggetti agli obblighi antiriciclaggio, come dottori commercialisti, esperti contabili, consulenti del lavoro, notai e avvocati, sempre che svolgano attività di promoter o di service provider.

La figura del contribuente rimanda, invece, a qualunque soggetto che attua o a favore del quale viene messo a disposizione , ai fini dell’attuazione, un meccanismo transfrontaliero, ossia uno schema potenzialmente elusivo o evasivo messo in atto nel piano di ottimizzazione fiscale. Le norme configurano in capo a intermediari e contribuenti rilevanti obblighi di comunicazione, che valgono a implementare un modello di collaborazione attiva già sperimentato in altri settori dell’ordinamento e nell’ambito della normativa antiriciclaggio.

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