Sospesi fra nuovi bilanci e visti costosi
Generalizzata irrilevanza ai fini della determinazione della base Ace delle poste che, sebbene abbiano natura reddituale, vengono rilevate direttamente a patrimonio netto; generalizzata rilevanza ai fini del calcolo della base Ace non solo delle poste rilevate al conto economico ma anche della movimentazione del patrimonio (apporto, nel caso del prestito infruttifero), rilevata al momento di contabilizzazione (iniziale)dell’operazione. Se queste - proprio mentre la misura viene continuamente modificata - restano le richieste del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti in fatto di Ace, molti dubbi restano in vista degli adempimenti dichiarativi: dall’applicazione dei principi contabili alle trasformazioni societarie e cessioni di beni d’impresa fino ai controlli (molto onerosi e complessi specie in fatto di controlli su oneri deducibili, detraibili e ritenute d’acconto) precedenti l’apposizione del visto di conformità. Di questo si è discusso ieri a Bologna nel corso di «Tutto dichiarazioni», un convegno organizzato dal locale Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili in collaborazione con il Sole 24 Ore.
«Anche quest’anno si apre una stagione complessa per le dichiarazioni, soprattutto perché non veniamo adeguatamente sentiti nel momento in cui si formano le leggi e si dà più ascolto ai produttori di software che a noi», ha esordito il presidente dell’Ordine, Alessandro Bonazzi, aprendo i lavori poi moderati da Francesca Muserra, consigliere delegato alla commissione di studio delle imposte dirette e Mario Spera, presidente della commissione di studio Rapporti con le Entrate e a cui hanno dato il loro apporto anche Emilio Abruzzese, Matteo Cornacchia e Andrea Sartoni Galloni dell’Ordine di Bologna.
Sul fronte delle novità dovute ai nuovi principi contabili – ha spiegato Gianluca Dan - manca ancora il tassello sulle imposte. Resta il dubbio se la casella “articolo 13 bis” sia da barrare sempre e non solo se si usufruisce del maggior termine concesso per le società di capitali chi applicano i nuovi principi. Così come in fatto di Ace, si spera che le polizze assicurative di cui è beneficiaria la società non rientrino tra i titoli e i valori mobiliari che riducono la base Ace. Per quel che riguarda le trasformazioni e le cessioni agevolate, come ha sottolineato Gian Paolo Ranocchi, il prossimo 30 settembre si chiude una “finestra” davvero vantaggiosa specie alla luce del fatto che «i risparmi fiscali che conseguano alle operazioni sono sempre leciti» come hanno chiarito le Entrate. Ad esempio, appare fiscalmente “lecito” prima assegnare e poi rivendere il bene guadagnando sul differenziale tra tassazione sostitutiva e teorica tassazione ordinaria. Così come nell’assegnazione è possibile scegliere la fiscalità in base al valore catastale rivalutato. Molto interesse nei confronti della trasformazione agevolata in società semplice, operazione complessa ma molto gettonata. Infatti, come ha spiegato Ranocchi, la successiva cessione plusvalente da parte della società dell’immobile posseduto da più di cinque anni considerando anche il periodo di detenzione del bene come impresa, non genera alcun reddito tassabile e la stessa irrilevanza fiscale si trasferisce sulle somme incassate e successivamente dalla stessa distribuite ai soci.