Imposte

Superbonus, proroga da 600 milioni di investimenti

Con la fine dell’emergenza ripresa dei cantieri ad agevolazione piena

Un importo complessivo di 600 milioni di investimenti. A tanto ammonta il valore della proroga del 110% per i Comuni colpiti dall’alluvione nella sola Emilia-Romagna. La modifica contenuta già nella prima versione del decreto approvato martedì dal Consiglio dei ministri agisce almeno su quattro livelli, con impatti diffusi dai condomini alle villette.

Il superbonus nei primi mesi dell’anno ha mobilitato in tutta la regione, in base ai dati Enea, circa 343 milioni di euro al mese di investimenti per 1.431 cantieri. Secondo il primo elenco dei Comuni contenuto nelle bozze del decreto (e in attesa di verificare un ulteriore allargamento anche ai centri colpiti di Marche e Toscana), le nuove misure speciali riguarderanno circa un quarto del territorio regionale dell’Emilia Romagna: il potenziale di questa prima parte del 2023, allora, è stato nell’ordine di poco meno di 90 milioni al mese.

Ipotizzando una piena ripartenza, con un recupero dei lavori rimasti fermi, dopo la fase emergenziale si potrebbe raggiungere un totale di circa 600 milioni fino alla fine dell’anno. La proroga inserita nel decreto, infatti, agisce su due direttrici: aumenta dal 90% al 110% la percentuale di detrazione e, allo stesso tempo, allunga la scadenza per ottenere il bonus, in tutti i casi, fino al prossimo 31 dicembre.

C’è, ovviamente, da considerare che le variabili in campo sono molte. La capacità di spesa potrebbe essere ancora frenata per diverse settimane: la priorità, nelle prime fasi, sarà senza dubbio il superamento dell’emergenza. Alla fine potrebbe rivelarsi anche necessaria una ulteriore proroga oltre il 2023, dal momento che nel 2024 il superbonus sarà tagliato al 70% e, per alcuni immobili, sarà addirittura cancellato.

L’impatto del rinvio sui conti pubblici, comunque, sarà piuttosto limitato. Con le norme già in vigore, infatti, è coperta la detrazione del 90%; il nuovo decreto andrà a coprire solo il differenziale che consente di portare lo sconto fiscale fino al 110 per cento. Quindi, siamo nell’ordine di 120 milioni.

Almeno stando alle prime bozze circolate, la norma del decreto agirà su più livelli. Per i condomini, i proprietari unici di fabbricati composti da due a quattro unità e per gli enti del Terzo settore la proroga porterà la detrazione nel 2023 dal 90% al 110 per cento. Per le unifamiliari resta fermo il requisito del 30% dei lavori completati entro il 30 settembre del 2022, ma sarà possibile ottenere il 110% fino alla fine del 2023 (non più fino a settembre). Non si applicano norme più favorevoli ai lavori su unità unifamiliari e indipendenti avviati quest’anno: per loro resta lo sconto fiscale al 90% e l’obbligo di rispettare i limiti del quoziente familiare. Invariato anche il termine per gli Iacp: dovranno completare il 60% dei lavori entro giugno per avere il 110% fino alla fine dell’anno.

La proroga, però, non sembra lasciare margini per una riapertura della possibilità di cessione del credito o di sconto in fattura. Quindi, di fatto, il 110% esteso per i Comuni colpiti dall’alluvione potrà essere utilizzato solo in detrazione nella dichiarazione dei redditi.

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