Imposte

Superbonus, lo spalmacrediti riapre i termini per le rate scadute nel 2022

L’attuazione fa ripartire i termini per gli importi non utilizzati del 110 per cento. Dopo la comunicazione l’utilizzo in dieci quote potrà decorrere dal 2023

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di Giuseppe Latour e Giovanni Parente

Con lo spalmacrediti arriva la riapertura dei termini per le rate di superbonus non utilizzate nel 2022. Potranno essere recuperate e divise in dieci rate a partire da quest’anno. È l’effetto della piena entrata in vigore dello strumento attivato dal decreto Aiuti quater ed esteso dalla conversione del decreto Cessioni.

La conferma della possibilità arriva dal nuovo manuale con cui l’agenzia delle Entrate ha aggiornato la piattaforma per la cessione dei crediti.

Nel nuovo capitolo dedicato allo spalmacrediti si legge che «la ripartizione può essere comunicata per la quota residua delle rate dei crediti» riferite «agli anni 2022 e seguenti, per i crediti derivanti dalle comunicazioni» inviate all’Agenzia fino al 31 ottobre 2022 e relative al superbonus. In sostanza, solo per il superbonus, da martedì scorso è possibile chiedere un tempo supplementare per rate teoricamente scadute, quelle relative al 2022, che andavano compensate entro il 31 dicembre dello scorso anno.

Questa chance si spiega con la storia dello spalmacrediti. La prima versione dello strumento era stata, infatti, inserita nel decreto Aiuti quater e riguardava solo i crediti di superbonus e le comunicazioni effettuate entro il 31 ottobre 2022. Nelle ultime settimane dello scorso anno, però, è partito un pressing per ottenere l’allargamento del meccanismo che, in attesa di modifiche, è rimasto inattuato. Siamo, così, alla storia di questi giorni.

L’agenzia delle Entrate ha, di fatto, appena dato attuazione a due strumenti: la prima versione dello spalmacrediti, applicabile a partire dal 2022 e solo al superbonus, e la seconda versione dello spalmacrediti (più ampia) che parte invece dal 2023 e riguarda anche sismabonus e bonus barriere al 75 per cento. L’effetto collaterale di questa attuazione frammentata è che i soggetti rimasti in attesa di utilizzare l’allungamento delle rate per crediti dello scorso anno potranno farlo adesso, con un leggero ritardo, riaprendo i termini per crediti di fatto scaduti.

La riapertura sarà, nei fatti, immediata dal momento che la nuova rateizzazione decorre «dall’anno successivo a quello di riferimento della rata originaria». Quindi, per una rata 2022 l’allungamento scatta già nel 2023 e arriva fino al 2032. Lo spalmacrediti, comunque, non si attiverà in automatico: sarà necessario accedere al proprio cassetto fiscale e alla piattaforma cessione dei crediti, per poi utilizzare la nuova funzionalità chiamata “Ulteriore rateazione”.

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