Imposte

Tagli fiscali per 9 miliardi, 4 alla sanità e 4 alle imprese

Approvato il documento di bilancio: rinviate sugar e plastic tax, proroga delle Dt al 30 giugno, addio all’aggio. Un miliardo contro il caro bollette, investimenti per 60-70 miliardi

di Marco Mobili e Gianni Trovati

Non è stata facile la strada che ieri ha condotto il governo all’approvazione del Documento programmatico di bilancio. Al punto che tra tira e molla, limature e tensioni, a quanto risulta il testo finale non è stato consegnato ai ministri riuniti nel consiglio, e sarà pubblicato solo oggi dopo l’invio notturno a Bruxelles.

Ma l’effetto di tanto confronto, avviato in mattinata nella cabina di regia e sfociato nella «riserva politica» espressa dalla Lega sulle scelte in fatto di pensioni prima di votare il Documento approvato infatti all’unanimità, è stato appunto più politico che pratico. Perché nel Dpb è fissato l’impianto complessivo della manovra deciso nelle scorse settimane fra il ministero dell’Economia e Palazzo Chigi. Un impianto da almeno 23 miliardi, quindi finanziato in misura quasi integrale dagli spazi di bilancio aggiuntivi creati dalla crescita del Pil superiore alle previsioni. E aperto dal capitolo più ricco dedicato alla riduzione della pressione fiscale, a cui saranno destinati 7 miliardi che si aggiungono ai due già presenti nei tendenziali. Il fondo istituito dalla legge di bilancio dello scorso anno si divide in due, perché un miliardo sarà destinato a un nuovo intervento contro il caro energia anche in vista dei nuovi aumenti in arrivo, confermati ieri dalle previsioni dell’Autorità di settore (l’Arera). Ma al conto vanno aggiunti 1,1 miliardi per l’addio all’aggio, destinato a tramontare dopo la sentenza 120 depositata a giugno dalla Corte costituzionale.

Sulle modalità attuative del taglio alle tasse, come sulle pensioni e sui rinnovi dei bonus edilizi che stabilizzerebbe per tre anni il 50 e il 65% ma limiterebbe a condomini e Iacp la proroga del 110% facendo anche tramontare il bonus facciate del 90%, le discussioni nella maggioranza devono ancora portare a una sintesi fra interventi su Irpef, contributi e Irap che continuano a contendersi i fondi (Sole 24 Ore di ieri). Mentre sembra perdere quota l’ipotesi costruita nei giorni scorsi in sede tecnica di chiudere le risorse in un fondo da movimentare poi con provvedimenti successivi, come accaduto negli ultimi anni per Quota 100, reddito di cittadinanza e bonus 100 euro. Anche per queste ragioni il governo potrebbe prendersi qualche giorno in più e portare il testo della legge di bilancio in consiglio dei ministri solo la prossima settimana.

Nel menu fiscale entra poi un nuovo rinvio di un anno per Sugar e Plastic Tax. Arriva anche il taglio dal 22 al 10% dell’Iva su tamponi femminili e assorbenti. Il congedo di paternità di 10 giorni viene reso strutturale.

Con 4 miliardi a testa, imprese e sanità si dividono il secondo posto nella graduatoria degli stanziamenti. Alle prime andrà una nuova tornata di sconti fiscali, in un panorama che contempla l’estensione con rimodulazione di Impresa 4.0 ma appare dominato dalla proroga al 30 giugno degli incentivi alle aggregazioni sulle Dta indispensabile alla chiusura dell’operazione Mps; mentre il ministero della Salute ottiene due miliardi in più per il fondo sanitario, con il finanziamento di 12mila borse di studio all’anno in più per gli specializzandi, e altrettanti per il piano vaccinale e acquisto dei farmaci anti-Covid.

Due temi ricevono invece meno risorse rispetto a quelle indicate nelle ipotesi della vigilia: la riforma degli ammortizzatori sociali sembra infatti poter contare su 3 miliardi, invece dei 4-5 prospettati nei giorni scorsi, e le pensioni si accontenterebbero di un miliardo. Un miliardo aggiuntivo, e qui le ipotesi della vigilia sarebbero smentite al rialzo, imbocca la strada del reddito di cittadinanza, e altrettanto arriva alla Naspi.

A completare il quadro ci sono ci sono poi i primi stanziamenti per il rinnovo contrattuale dei dipendenti pubblici, che dovrebbero essere limitati alla vacanza contrattuale perché ancora è da chiudere la tornata delle intese 2019-2021, un piccolo finanziamento al rinnovo degli ordinamenti professionali (circa 200 milioni) e nuovi fondi ai Comuni per coprire gli aumenti delle indennità dei sindaci. In vista, per gli enti locali, anche un rifinanziamento del fondo per le città in crisi strutturale e una nuova proroga della gestione commissariale del vecchio debito di Roma. Viene aumentato il fondo per il trasporto locale, finanziato quello per la montagna e dal 2027 saranno introdotti i Lep per asili nido, trasporto disabili e assistenti sociali. Nuovi fondi arrivano a Roma per il Giubileo e al Nord per le Olimpiadi di Milano-Cortina.

Anche se meno centrale nel dibattito politico, l’altro compito della manovra ribadito a più riprese nelle scorse settimane dal ministro dell’Economia Daniele Franco è il sostegno ulteriore agli investimenti, per consolidare l’obiettivo di un aumento strutturale del loro peso sul Pil. In quest’ottica la legge di bilancio riprenderà il meccanismo dei fondi pluriennali con uno stanziamento da 60-70 miliardi fino al 2036.

Il nuovo fondone, per 15 miliardi riservato agli enti territoriali, avrà il compito di affiancare il Pnrr fino al 2026, soprattutto nella quota di investimenti sulle infrastrutture stradali escluse dal Recovery Plan perché non in linea con i criteri comunitari della transizione ecologica, e dal 2027 dovrà sostituire gli aiuti comunitari per evitare una caduta della spesa pubblica una volta chiusa l’esperienza di Next Generation Eu.

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