Taglio delle aliquote Irap da 880 milioni nel 2014
Il taglio lineare delle cinque aliquote Irap vale circa 880 milioni di euro per l'anno d'imposta 2014 e poco più di 1,7 miliardi per l'anno d'imposta 2015, al netto dei 200 milioni di euro che l'Erario recupererà con la minore deducibilità dell'Irap da Ires e Irpef. Per coprire il costo dell'operazione dal prossimo 1° luglio scatterà l'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie (titoli di stato esclusi che restano al 12,5%) con l'aumento dell'aliquota dell'imposta sostitutiva dal 20 al 26 per cento.
Dopo settimane di calcoli e analisi il Governo conferma, dunque, il doppio intervento per provare a ridurre la pressione fiscale che oggi grava su imprese e lavoratori autonomi. E avendo maggiori risorse disponibili solo dalla seconda metà del 2014 con il prelievo su titoli e obbligazioni, l'intervento messo a punto dall'Esecutivo prevederà un taglio del 5% per l'anno in corso e del 10%, come più volte promesso dallo stesso Premier Matteo Renzi, per l'esercizio finanziario 2015. Per conoscere i dettagli dell'operazione, comunque, sarà necessario attendere il provvedimento annunciato per venerdì prossimo e indicato dallo stesso Piano nazionale delle riforma approvato ieri a Palazzo Chigi con il via libera al Documento di economia e Finanza.
Dalla tabella riportata a pagina 32 del Def emerge chiaramente che l'impatto in termini macroeconomici del taglio dell'Irap non produrrà alcun effetto sul fronte dell'occupazione sia per il 2014 che per il 2015. Qualche piccolo segnale si avrà soltanto dal 2016. Non solo. Per il 2014 la riduzione dell'Irap peserà in termini di indebitamento per lo 0,1% che, come detto, sarà bilanciato dalle maggiori entrate che arriveranno dall'aumento del prelievo sulle rendite finanziarie. I primi effetti sull'economia reale, in termini di Pil, consumi e investimenti si avranno dal 2015 e saranno comunque contenuti nell'ordine di 1,5 miliardi che raddoppieranno allo 0,2% per i consumi privati e gli investimenti solo dal 2017. Altra faccia della medaglia l'impatto macroeconomico dell'aumento della tassazione delle rendite finanziarie: produrrà un contrazione sia dei consumi privati che degli investimenti (-0,1) nel 2015.
A beneficiare della riduzione delle aliquote saranno comunque oltre 3,1 milioni di contribuenti Irap di cui 1,7 milioni saranno persone fisiche, oltre 676mila saranno le società di persone, circa 683mila le società di capitali e 33mila gli enti non commerciali. Al netto di possibili limature dell'ultima ora legate alla quadratura dei conti le nuove aliquote Irap passerebbero per il 2014 con un taglio del cinque per cento: dal 3,9% al 3,7% quella ordinaria che poi diventerà 3,5% dal 2015 con una riduzione del 10%; dal 5,9% al 5,6% (5,3% dal 2015) per le assicurazioni; dal 4,2% al 4% per i concessionari (3,8% nel 2015); dal 4,65% al 4,4% per banche e istituti di credito (4,2% dal 2015) e dall'1,9% all'1,8 e poi all'1,7% per l'agricoltura.
Per quanto riguarda le addizionali Irap che possono essere deliberate dalle regioni il Governo avrebbe deciso di lasciare invariato l'attuale tetto dello 0,92% che si andrà a sommare alle nuove aliquote in vigore per gli anni d'imposta 2014 e 2015.
Dalle prime simulazioni elaborate dall'ufficio politiche fiscali della Cna il risparmio medio per i 3,1 milioni di soggetti Irap sarà pari a 378 euro per il 2014 e di 757 per il 2015. E guardando nel dettaglio lo sconto medio più elevato, pari a oltre 7mila euro, lo incasserebbero le società che forniscono energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata. A seguire le attività finanziarie con oltre 3mila euro di risparmio medio nel 2014 e di 6,6mila euro per il 2015. Al terzo posto del podio amministrazione pubblica e difesa e l'assicurazione sociale obbligatoria con un risparmio medio Irap di poco superiore ai 2.000 e 700 euro per l'anno d'imposta in corso e di oltre 5.500 euro per l'esercizio 2015.
Più contenuti i vantaggi stimati per professionisti e società di persone. I primi vedranno ridursi il peso dell'Irap in media di 210 euro per l'anno d'imposta 2014 e di circa il doppio nel 2015. Mentre per le costruzioni i risparmi stimati viaggeranno nei due anni tra i 191,5 e i 383 euro, che scenderanno rispettivamente a 154 nel 2014 e a 309 nel 2015 per alberghi e ristoranti.