Terzo settore, entro il 10 novembre i progetti al ministero per i 50 milioni anti-Covid
Pronta l’erogazione della prima tranche di 50 milioni di euro prevista dal Dl 34/20 (decreto Rilancio) per il sostegno delle attività degli enti del terzo settore dirette a fronteggiare l’emergenza sanitaria. Con la pubblicazione del bando del 28 ottobre del ministero del Lavoro vengono, dunque, chiariti i requisiti per accedere ad una parte delle risorse messe a disposizione dal decreto Rilancio grazie all’incremento di 100 milioni di euro del fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale del terzo settore. Il bando, in particolare, sarà destinato solamente alle “reti” iscritte nel registro nazionale delle associazioni di promozione sociale (Aps) e alle “reti” composte da un numero di organizzazioni di volontariato (Odv) non inferiore a 100 e presenti in almeno cinque regioni. La restante quota di 50 milioni di euro sarà destinata, invece, ad Aps, Odv e fondazioni Onlus iscritte nei rispettivi registri attraverso specifici bandi di competenza delle Regioni e Province autonome.
Per la partecipazione al bando del ministero ci sarà tempo fino alle ore 12 del 10 novembre. Entro questa data l’ente dovrà presentare uno specifico programma di attività finalizzate a fronteggiare le emergenze sociali e assistenziali provocate dalla pandemia (i progetti dovranno essere inviati all’indirizzo pec dgterzosettore.div3@pec.lavoro.gov.it). Il contributo, dunque, non spetterà alla generalità delle attività istituzionali ma sarà circoscritto ad una specifica categoria di interventi che dovranno essere elencati in un programma accompagnato da un piano finanziario. Per l’assegnazione dei fondi si terrà conto delle risorse disponibili assegnate in percentuale alle entrate dichiarate dall’ente nel precedente periodo.
In ogni caso il contributo non potrà eccedere il totale delle spese indicate nel piano finanziario. Saranno ammissibili le spese correnti e quelle in conto capitale tenendo conto dei coefficienti di ammortamento. Ad esempio, l’ammortamento sarà consentito per beni e attrezzature che costituiscono immobilizzazioni, a patto che questi non abbiano già usufruito di contributi pubblici. Il costo di ammortamento dovrà essere calcolato in base alle norme fiscali vigenti. In caso di attrezzature ammortizzabili di valore inferiore a 516,46 euro si potrà procedere ad integrale deduzione del costo nell’esercizio in cui le spese sono state sostenute.
Il bando in questione, dunque, destinato solamente alle “reti” del terzo settore dovrà essere accompagnato dagli interventi degli enti locali (regioni e provincie autonome) per l’assegnazione dei restanti 50 milioni a favore dei singoli enti. Mancano tuttavia all’appello ancora gli avvisi pubblici per l’assegnazione dei 120 milioni di euro previsti per l’anno 2020 (di cui 20 riservati ad interventi per il contrasto alla povertà educativa) previsti dallo stesso Dl Rilancio a favore degli enti del terzo settore operanti nelle regioni del mezzogiorno.
Spetta all’Agenzia per la Coesione territoriale provvedere all’assegnazione delle risorse, tuttavia, considerato l’acuirsi dell’emergenza, è più che auspicabile un pronto utilizzo dei fondi già stanziati che potrebbero rivelarsi particolarmente preziosi in questa fase.