L’architetto dipendente non apre la partita Iva per la partecipazione occasionale ad un progetto
di Alfredo Calvano e Attilio Calvano

Sotto il profilo strettamente tributario ed in particolare reddituale, qualora la prestazione lavorativa venga eseguita in modo occasionale l’interessato non è tenuto a predisporre alcun adempimento formale ai fini fiscali; più in dettaglio, non si renderà necessaria l’apertura della partita Iva con tutti gli obblighi contabili ad essa conseguenti. I presupposti di un’attività occasionale si configurano allorquando nel suo svolgimento il contribuente evita di porre in essere una molteplicità di atti coordinati e finalizzati verso un identico scopo con regolarità, stabilità e sistematicità; pertanto, l’abitualità si diversifica dall’occasionalità in quanto quest’ultima implica attività episodiche, saltuarie e comunque non programmate (si vedano le istruzioni alla dichiarazione modello Redditi persone fisiche). Verificata quindi la sussistenza dei presupposti dell’attività occasionale alla luce dei compendiati criteri, l’interessato si limiterà ad emettere una semplice nota o ricevuta di pagamento, a meno che, attesa la particolare qualificazione del committente della prestazione quale soggetto pubblico, lo stesso non presupponga in ogni caso l’emissione di un’ordinaria fattura.
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