Controlli e liti

All’ufficio è precluso l’avviso su basi diverse rispetto al Pvc

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di Andrea Taglioni

Viola il principio del legittimo affidamento l'Ufficio che emette un avviso di accertamento sulla base di parametri e valutazioni diversi rispetto a quelli utilizzati in sede di redazione del processo verbale di constatazione. L'agenzia delle Entrate non può, una volta che ritiene corrette le osservazioni presentate dal contribuente dopo il rilascio della copia del processo verbale di constatazione, modificare, in sede di emissione dell'atto impositivo, i criteri sulla base dei quali era partita la contestazione.

È quanto affermato dalla Ctr Lombardia con la sentenza 2629 del 7 giugno.

La legge 212/2000 prevede, nel rispetto del principio di cooperazione tra amministrazione e contribuente, che nei 60 giorni successivi al rilascio del Pvc il contribuente può inoltrare delle osservazioni difensive rispetto ai rilievi del processo verbale di constatazione.

iI giudici milanesi ricordano come il riconoscimento da parte dell'Ufficio del fondamento delle osservazioni presentate dal contribuente non potevano legittimare l’ufficio a emettere un avviso i cui parametri accertativi si discostassero da quelli precedentemente utilizzati in sede di verifica. Il collegio, quindi, ne ha tratto la conclusione che la condotta tenuta dall'ufficio, che ha modificato i criteri dell'accertamento senza richiedere ulteriori chiarimenti e senza la possibilità per la società di contestare in via preventiva i nuovi criteri utilizzati, ha vanificato non solo la ratio del contraddittorio anticipato ma anche il principio di lealtà.

Nell'attesa che tali principi possano essere confermati è utile ricordare che la giurisprudenza di legittimità è concorde nel ritenere legittimo l'annullamento di un atto e la riemissione di uno nuovo basato anche solamente su una diversa valutazione degli elementi in possesso dell'ufficio.

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