Auto, l’ecobonus è un credito nei conti della concessionaria
Il bonus auto, come chiarito dalla risoluzione 32/E/2018, ha un impatto unicamente finanziario per la concessionaria di auto; quest’ultima, all’atto di vendita dell’autovettura, riconoscerà all’acquirente il contributo (bonus auto) mediante compensazione con il prezzo di acquisto (ossia sotto forma di sconto). Successivamente l’impresa costruttrice, o importatrice, del veicolo rimborserà al venditore l’importo del contributo e recupererà tale importo come credito d’imposta. Da un punto di vista contabile la società venditrice (concessionaria) nel momento della vendita registrerà un credito verso l’impresa produttrice pari al valore del contributo riconosciuto al cliente finale. In sostanza, per la concessionaria di auto il credito non influenzerà i ricavi.
Ipotizzando un prezzo di vendita dell’auto pari a 10.000 euro oltre Iva al 22% con contributo pari a 4.000 euro, le scritture contabili potranno essere le seguenti:
1) emissione fattura per la vendita
«Dare»
diversi: 12.200 euro;
crediti verso clienti: 8.200 euro;
crediti verso l’impresa produttrice (contributo bonus auto): 4.000 euro.
«Avere»
diversi: 12.200 euro;
ricavi di vendita: 10.000 euro;
Iva a debito: 2.200 euro;
2) incasso pagamento da parte del cliente
«Dare»
banca c/c: 8.200 euro
«Avere»
crediti verso clienti: 8.200 euro;
3) incasso contributo da impresa produttrice
«Dare»
banca c/c: 4.000 euro
«Avere»
crediti verso impresa produttrice (contributo bonus auto): 4.000.