Beni strumentali, cumulabilità allargata per la versione 2019 della Sabatini
Nuovi finanziamenti per i beni strumentali. Dopo lo stop e la chiusura, il 3 dicembre 2018, dello sportello del Mise, la legge di Bilancio 2019 ha stanziato nuove risorse a favore della Sabatini, per facilitare l’accesso ai finanziamenti per l’acquisto di beni strumentali da parte delle Pmi.
L’agevolazione si sostanzia nella concessione, da parte di banche o intermediari, di finanziamenti (che possono anche essere assistiti da garanzia) alle micro, piccole e medie imprese, nonché di un contributo del Mise, rapportato agli interessi sui medesimi finanziamenti. In particolare, la misura è volta a sostenere gli investimenti, sia in proprietà che in leasing, di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali. Risultano finanziabili i soli acquisti di beni nuovi con esclusione di quelli usati o rigenerati, nonché delle spese riferibili a immobilizzazioni in corso ed acconti.
I fondi stanziati per i prossimi anni sono pari a 480 milioni di euro, così ripartiti: 48 milioni di euro per il 2019, 96 milioni per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023 e 48 milioni per il 2024. Queste risorse saranno destinate prioritariamente a soddisfare le domande di agevolazione già presentate dalle imprese e rimaste in sospeso per carenza di fondi. Già il decreto direttoriale del 3 dicembre 2018 stabiliva che le richieste di prenotazione, presentate in data antecedente alla chiusura e non soddisfatte per mancanza di risorse, acquisissero priorità in caso di riapertura, mantenendo inalterati i diritti e le condizioni derivanti dalla data di presentazione originaria. Si preannuncia dunque per il 2019 un vero e proprio sprint per la prenotazione. Da un lato, le imprese che vantano domande in sospeso e che hanno la priorità sui nuovi fondi, dall’altro le imprese che vorranno prenotarsi per accedere al contributo e che, per essere premiate, dovranno battere sul tempo gli altri soggetti interessati.
Alla riapertura dello sportello (attesa a breve), le Pmi dovranno presentare alla banca o all’intermediario, unitamente alla richiesta di finanziamento, la domanda di accesso al contributo ministeriale, attestando il possesso dei requisiti e l’aderenza degli investimenti alle previsioni di legge. Il modulo di domanda è accessibile nella sezione «Beni strumentali (nuova Sabatini)» del sito del ministero (www.mise.gov.it) e, a pena di inammissibilità, dovrà essere compilato, in formato elettronico, in ogni sua parte e sottoscritto con firma digitale.
Sarà poi la banca/intermediario a verificare la regolarità formale e la completezza della documentazione ricevuta, nonché la sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa ed a trasmettere al ministero la richiesta di prenotazione delle risorse.
Particolare attenzione dovrà essere posta anche al timing dell’investimento in quanto, come precisato in passato dal ministero, al momento della presentazione della domanda di accesso al contributo, i beni non devono risultare già ordinati. Restano pertanto esclusi quei soggetti che, al fine di beneficiare nel 2018 delle agevolazioni super o iper-ammortamento, abbiano già effettuato la conferma di ordine entro lo scorso 31 dicembre.
Un ultimo aspetto concerne il regime di cumulabilità con gli altri incentivi, alla luce anche delle novità introdotte dalla legge di Bilancio. Appare pacifica la cumulabilità tra Sabatini e iper-ammortamento (prorogato, seppur con alcune modifiche, anche per il 2019). Non dovrebbero sussistere dubbi circa la cumulabilità tra Sabatini e nuova mini Ires (aliquota ridotta al 15% per investimenti in nuovi beni e personale), non qualificandosi quest’ultima né come aiuto di stato né come aiuto de minimis. Su questa nuova agevolazione sono tuttavia attesi dei chiarimenti ufficiali.