Il Dl 84/2025 ha introdotto significative semplificazioni operative alla disciplina delle Controlled foreign companies , con particolare riferimento al coordinamento con la Global minimum tax e, in particolare, con la Qualified domestic top up tax (Qdmtt) e alle implicazioni operative per i gruppi multinazionali. Dopo una ricostruzione dell’evoluzione normativa e delle modifiche intercorse, il presente commento si sofferma sui nuovi criteri di allocazione della Qdmtt, per affrontare, infine, gli effetti in ambito Cfc di un eventuale ingresso nel regime di adempimento collaborativo conseguente all’adozione di un Tax Control Framework e le prospettive evolutive in termini di governance fiscale.
Con l’adozione del Dl 84 del 17 giugno scorso il legislatore italiano è intervenuto nuovamente sulla disciplina delle Controlled foreign companies (Cfc), ridefinendo il coordinamento con la c.d. Global minimum tax (Pillar 2) e introducendo significative semplificazioni operative. L’intervento si inserisce nel più ampio processo di attuazione della riforma fiscale avviata con il Dlgs 209/2023, in armonia con la direttiva Ue 2022/2523 del Consiglio del 14 dicembre 2022, intesa a garantire un livello...
I punti chiave
- Evoluzione normativa in ambito Cfc: dalla disciplina “ante” Dlgs 209/2023 al Dl 84/2025
- Il nuovo articolo 167, comma 4-bis Tuir: criteri di allocazione della Qdmtt
- Un nuovo regime opzionale per le Cfc: il comma 4-ter dell’articolo 167 Tuir
- Qdmtt e credito d’imposta estero: l’innesto del comma 9 riformato dell’articolo 167 Tuir
- Decorrenza delle modifiche: coordinamento con il Dlgs 209/2023
- Implicazioni operative per i gruppi multinazionali
- Considerazioni principali sulle modifiche normative
- Prospettive evolutive e impatti sulla governance fiscale
- Conclusioni