«Chance» Sabatini per l’agricoltura
Ancora disponibili i fondi per la
Nel caso del settore agricolo potranno rientrare nel finanziamento tutti i macchinari sia per la produzione primaria, quali trattrici, mietitrebbie, attrezzature per la lavorazione del terreno, quanto i macchinari per la trasformazione dei prodotti, come le attrezzature di cantina, di oleificio, i mulini aziendali. Unico requisito il macchinario da acquistare deve essere nuovo e non di sostituzione; inoltre deve trattarsi di macchine autonome e non di pezzi o parti di esso.
Per la domanda è sufficiente rivolgersi ad una banca o intermediario finanziario che abbia aderito all’addendum del Mise con Abi e Cdp, anche se i maggiori marchi di macchine agricole hanno le loro finanziarie che si occupano direttamente della procedura informatizzata e disponibile sul sito del ministero stesso. L’ammontare del contributo, che è compreso tra un minimo di 20mila euro ed un massimo di 2 milioni di euro, è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, a un tasso di interesse annuo pari al 2,75%. Interessante per il settore agricolo l’aspetto relativo alla cumulabilità con altri finanziamenti: le agevolazioni possono essere cumulate con gli aiuti del Psr e devono essere esclusi dalla cumulabilità solamente gli aiuti de minimis, poco utilizzati in agricoltura.
Sembra quindi una legge interessante che consente di ottenere in breve un prestito sull’intero acquisto e che può essere assistita dal Fondo di garanzia fino all’80% dell’ammontare del finanziamento. Allora perché da una breve indagine svolta presso i maggiori rivenditori di macchine agricole, si scopre come essa sia poco utilizzata dagli operatori nel settore agricolo? Intanto il meccanismo non troppo snello e la domanda da fare interamente sulla piattaforma del ministero è una procedura a cui non tutti gli operatori sono abituati, inoltre la concorrenza di altri aiuti comunitari più favorevoli seppure cumulabili, fa si che ci sia meno richiesta; ma alla base vi è senz’altro il sintomo di un settore in sofferenza.