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Conguaglio tra Stato e Comune per l’Imu versata sugli immobili passati da D1 a C1

Il conguaglio effettuato con ravvedimento e versato per errore allo Stato viene segnalato dal Comune sul portale del federalismo fiscale

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di Pasquale Mirto

La domanda

Abbiamo versato l’Imu con ravvedimento operoso (dal 2020 al 2023 compresi) per un immobile con categoria variata da D1 a C1 nel 2020. Ci siamo limitati a versare la differenza (versata in meno dal 2020 al 2023) usando il codice tributo 3918, nulla potendo fare per il codice 3925 non essendo dovuta la quota dello Stato per gli immobili categoria C1. Il Comune non si esprime sul punto, dunque abbiamo fatto il ravvedimento con la piattaforma Anutel (per il solo codice 3918). Provvederanno d'ufficio Stato e Comune a conguagliare tra di loro quanto abbiamo versato con codice tributo 3925 (quota Stato già versata ma non dovuta dal 2020 al 2023) con quanto versato (incluso il ravvedimento operoso) con il codice tributo 3918 ?
G. M. - Milano

Nel caso prospettato dal lettore, risulta un errato versamento effettuato allo Stato, con il codice 3925 (quota Stato relativa ai fabbricati di categoria D). Ponendo che l’Imu complessivamente dovuta per l’immobile, anche a seguito del ravvedimento, sia corretta, l’errata ripartizione tra quota Comune e quota Stato va risolta in base alle previsioni di cui all’articolo 1, comma 725, legge 147/2013. La disposizione regola l’ipotesi in cui il contribuente abbia versato allo Stato una somma di competenza...