I temi di NT+Fisco e software

Dichiarazione Iva, dialogo tra software per far decollare la precompilata

Nella relazione sulla performance 2023 le Entrate analizzano quattro indicatori, evidenziando la necessità di un efficiente scambio di dati tra i gestionali della Pa e quelli di imprese e professionisti

immagine non disponibile

di Fabio Giordano, Comitato tecnico AssoSoftware

Meritano qualche considerazione i dati pubblicati dall’agenzia delle Entrate nella sua «Relazione sulla performance 2023» relativamente ad alcuni indicatori che evidenziano la diffusione e l’utilizzo delle bozze dei registri Iva e delle dichiarazioni Iva precompilate, messe a disposizione dei contribuenti titolari di partita Iva.

Si tratta, in particolare:

  • dell’indicatore istituzionale «Numero degli operatori per i quali vengono predisposte le bozze di registri Iva»;
  • dell’indicatore di impatto «Numero dei soggetti che hanno effettuato l’accesso alle bozze dei registri Iva precompilati»;
  • dell’indicatore istituzionale «Dichiarazioni Iva precompilate messe a disposizione degli operatori per l’esercizio fiscale precedente»;
  • dell’indicatore di impatto «Numero dei soggetti che hanno effettuato l’accesso alla dichiarazione Iva precompilata».

Per quanto riguarda il primo indicatore «Numero degli operatori per i quali vengono predisposte le bozze di registri Iva», l’agenzia delle Entrate ha precisato che i soggetti Iva per i quali sono state predisposte le bozze di registri Iva sono stati pari a 2.476.759. Tale numero risulta sicuramente assai rilevante non solo con riferimento al numero complessivo di circa 5 milioni di partite Iva attive in Italia, ma soprattutto con riferimento ai 3,8 milioni di persone fisiche titolari di partita Iva, gran parte delle quali in regime forfettario.

Meno positivo appare il secondo indicatore «Numero dei soggetti che hanno effettuato l’accesso alle bozze dei registri Iva precompilati», in quanto a fronte di una platea complessiva di 2.476.759 soggetti, di questi hanno deciso di visionare le bozze dei registri Iva soltanto 67.800 utenti (meno del 3%). È tuttavia la stessa agenzia delle Entrate a individuare la causa di tale basso riscontro, precisando che «miglioramenti potranno essere raggiunti sviluppando, in modalità di cooperazione applicativa, interazione con i sistemi gestionali dei privati; al riguardo, è in corso di implementazione un servizio di scarico automatico tramite colloquio tra sistemi informatici dei documenti riepilogativi precompilati (registri, prospetti trimestrali, Lipe e dichiarazione) per consentire quanto meno un confronto di tali documenti con quelli elaborati con i gestionali contabili».

Ebbene, la conclusione cui perviene l’agenzia delle Entrate trova perfetta corrispondenza con quanto proposto e richiesto oramai da anni da AssoSoftware, ossia di consentire l’acquisizione diretta dai software gestionali, tramite cooperazione applicativa (cosiddetta webservice), dei dati Iva dei registri e della liquidazione, per poterli confrontare in modo rapido e automatico con quelli presenti nel gestionale dell’azienda o del professionista, prima di elaborare la liquidazione Iva ed effettuare il versamento periodico.

Per quanto riguarda il terzo indicatore «Dichiarazioni Iva precompilate messe a disposizione degli operatori per l’esercizio fiscale precedente» le dichiarazioni Iva precompilate sono state pari a 2.404.637 a fronte di una platea complessiva di 2.476.759 soggetti. Quindi obiettivo sicuramente centrato dall’agenzia delle Entrate.

Per quanto riguarda il quarto e ultimo indicatore «Numero dei soggetti che hanno effettuato l’accesso alla dichiarazione Iva precompilata», a fronte della disponibilità di 2.404.637 dichiarazioni precompilate elaborate, il numero di soggetti che ha effettuato l’accesso è stato di 218.320. Si tratta di una percentuale di poco superiore al 9%, che sebbene piuttosto bassa, appare comunque ben superiore a quella del 3% del secondo indicatore riferito ai registri Iva.

Anche in questo caso è la stessa agenzia delle Entrate ad indicare le motivazioni di tale basso riscontro, precisando che «Nell’ottica di incentivare l’utilizzo del servizio offerto dall’Agenzia, sono in corso le attività finalizzate a consentire un’interlocuzione automatica tra i sistemi gestionali contabili dei soggetti passivi Iva e l’applicativo web dei documenti precompilati Iva. Ma la vera semplificazione si otterrà attivando un’interazione tra gli applicativi messi a disposizione dell’Agenzia e i sistemi gestionali e contabili privati, tale da consentire ai soggetti Iva, attraverso uno scambio di dati in via automatica, di ritrasmettere all’Agenzia, dopo averli integrati, i registri Iva in precedenza scaricati in modalità massiva».

In conclusione, l’agenzia delle Entrate ha perfettamente capito che la soluzione ottimale per il contribuente è quella di proseguire con un passo sempre più rapido nel libero scambio di dati tra i software utilizzati dalle imprese e dai professionisti e quelli della pubblica amministrazione, perché solo con la cooperazione si possono ottenere i migliori risultati e con costi più bassi.